Volley A2, il sogno della Consar Ravenna è già finito: ora c’è la Coppa di... consolazione

Marco Ortolani
Una prova «atuttocuore», ricca di grinta e carattere, di rimonte clamorose e di illusioni, non è bastata alla Consar per evitare l’uscita dai quarti di finale playoff contro un Siena che, per farla breve, si è dimostrato più forte e più in forma; con un giocatore (l’opposto Nelli) e forse due (il palleggiatore Nevot) di altra e superiore categoria. La stagione della Consar non è ancora terminata, perché avrà la coda della Coppa Italia, un trofeo che nessuno contempla nelle aspettative di inizio stagione, ma che, a primavera, risveglia qualche interesse. Si gioca soprattutto sulle motivazioni: vince chi ne ha di più, spesso a prescindere dai valori. Bilanci da stilare con franchezza: gli obiettivi della stagione non potevano essere diversi da 1) mantenere la categoria, 2) far divertire il pubblico con una squadra giovane e low cost, 3) tenere vivo il fermento pallavolistico, sia con la prima squadra che con il vivaio, in attesa di un irrobustimento delle basi economiche, che possa consentire di puntare a ciò che, per ora, affidandosi alla sola generosità del Consar, è inibito. Tutti e tre gli obiettivi sono stati centrati, con il solo asterisco delle presenze in tribuna inferiori a quelle di piazze più piccole, con meno tradizione e con squadre più deboli (decisiva la perdita della territorialità dei giocatori della rosa). Quindi si esulta? No, perché con le iper-prestazioni della fase centrale della stagione (10 vittorie di fila, alcune con impressionante autorevolezza) erano giunti il primo posto in classifica ed euforie inaspettate. Alla resa dei conti i competitors erano più pronti e quella brillantezza, i ravennati, non l’hanno recuperata più. Le cause? Affaticamento fisico e deficit di esperienza. Ma anche limiti tecnici. Lo straniero è, per definizione, il gioiello chiamato a risolvere e determinare. Gli stranieri di Ravenna sono stati Ngapeth jr al primo anno, Falardeau e Benavidez il secondo, Ekstrand e Vukasinovic il terzo. Se si esclude la meteora greca Raptis, arrivato per giocare 5 partite in coda allo scorso campionato (playoff), nessuno degli altri, lungi dall’essere decisivo, è stato nemmeno capace di essere titolare. Si sperava che fossero forti e non lo erano? Erano scommesse andate male? O li si è presi dichiaratamente per fare da comprimari? Chi li ha scelti sa la risposta, ma non la dice. E’ motivo d’orgoglio aver affrontato le sfide con il solo made in Italy, a patto di accettarne serenamente le conseguenze. Ora comincia la Coppa Italia, o più precisamente la «Coppa Delusi». Otto le squadre al primo turno. La Consar affronterà Macerata con andata al Costa sabato 5 alle ore 20, mentre il ritorno è in programma sabato 12 aprile a Macerata, con eventuale «bella» a Pasquetta, naturalmente con il vantaggio del fattore campo.