Vela, viaggio al Circolo Nautico di Cervia: "Da noi fiducia e collaborazione, Acquafredda è la nostra punta di diamante"
Tomaso Palli
Da Ravenna a Cervia via mare, ma con un occhio sempre vigile sul golfo neozelandese di Hauraki, la tratta è davvero molto breve. Dopo il Circolo Velico Ravennate, proseguendo verso sud lungo il litorale romagnolo, si incontra il Circolo Nautico «Amici della Vela» di Cervia, il cui presidente Sergio Savelli «apre» le porte al nostro reportage tra sport, tradizione ed esperienza.
Presidente, voliamo ad Auckland dove Giuseppe Acquafredda è impegnato con Luna Rossa. Nato a Cervia e cresciuto nel Circolo Nautico: possiamo considerarlo un vostro portabandiera?
«Per noi è Pino ed è motivo di vanto e orgoglio, una nostra punta di diamante. Conosco bene lui e la famiglia che gestisce il ristorante del Circolo. In più, sono stato loro pediatra (oggi in pensione, ndr). È un ragazzo cresciuto nel nostro vivaio dandosi da fare nella vela d’altura per poi ottenere questo importante risultato con Luna Rossa, dove si occupa del rigging (l’attrezzatura, ndr) ma sarebbe capace anche di partecipare alle regate. Ma non è l’unico che, nel tempo, ha fatto conoscere il circolo».
Prego.
«I fratelli Luciani, Dario e Marcello, campioni del mondo della classe 420 e poi il compianto Simone Bianchetti tra i primi italiani a compiere il giro del mondo in solitario (terminato in 121 giorni, un’ora e 28 minuti, ndr). Spaziamo nella vela a 360° e per un piccolo circolo come il nostro è motivo di orgoglio».
Come vede Luna Rossa in Prada Cup?
«Oggi è materia di ingegneri e non più di velisti di vecchia data come me. Non posso dare un parere tecnico, ma dico che il risultato può cambiare in base ad un minimo particolare. Credo che Luna Rossa ci sia e speriamo anche in un pizzico di fortuna che non guasta mai».
Ora il Circolo Nautico Cervia. Perché «Amici della Vela»?
«Nasce nel 1953 dedicato a motonautica e sci nautico con la vela poco conosciuta a Cervia. Poi un gruppo di velisti, gli «Amici della Vela» con sede in un bagno cervese, si è appoggiato al circolo dando vita a questo sodalizio».
Qual è l’obiettivo del Circolo?
«Vogliamo diffondere lo sport della vela soprattutto tre le nuove generazioni. La vela non è solo uno sport, ma un’opportunità educativa per i giovani: induce fiducia in sé stessi, spirito di collaborazione e rispetto delle regole. Abbiamo anche la squadra agonista, ma questa è solo la ciliegina di una torta formata dall’attività sportiva, dalla cultura del mare e dall’educazione che questa comporta. Il campione è un’eccezione».
Come il Covid19 ha colpito il mondo della vela?
«La vela è stata una delle attività sportive meno penalizzate visto che la scuola viene fatta su barche singole che permettono di mantenere il distanziamento. Nel rispetto delle regole, l’attività agonistica è continuata nonostante il circolo chiuso. In più, nel periodo estivo, il Circolo ha ottenuto un grandissimo risultato con la scuola vela riuscendo a raddoppiare il numero di iscritti e salvando così la gestione annuale. Infine, nel 2020, in una particolare classifica redatta dalla Fiv (Federazione Italiana Vela, ndr), il Circolo si è classificato nono tra tutte le scuole vela italiane e ciò significa che tutti i nostri operatori che si sono dati molto da fare».
Accanto ai corsi, avete attività particolari: partiamo dalle «Crociere».
«Sono crociere scuola per migliorare la confidenza con il mare: si tratta di uscite che consigliamo a chi consegue la patente nautica da noi. Una sorta di svezzamento, lo step successivo alla patente per poi essere in grado di affrontare il mare in sicurezza».
C’è poi la Tenza di Cervia.
«Questa riguarda le barche utilizzate dai pescatori quando ancora non c’erano i motori. A Cervia abbiamo una decina di imbarcazioni di appassionati che organizzano raduni e attività tra cui la famosa Rotta del Sale, una regata che da Cervia arriva a Venezia per consegnare simbolicamente il sale ad un ipotetico Doge».
In cosa consiste il Palio della Voga?
«Si svolge con i mosconi utilizzati dal servizio di assistenza ai bagnanti per il salvataggio. Sono imbarcazioni a remi e si tratta di una regata di abilità e velocità nel porto canale in cui si cimentano tutti i marinai del salvataggio anche dei comuni limitrofi».
Il Circolo ha anche un importante impegno sociale…
«A cui tengo particolarmente. Seguiamo una serie di ragazzi portatori di handicap che escono in barca con un nostro istruttore e insieme ai loro accompagnatori e l’obiettivo è di vivere la vita di squadra e di gruppo su un’imbarcazione. Portare in mare questi è un arricchimento sia per loro che per noi».