Uisp Ravenna-Lugo, intervista al presidente Tagliati: "Abbiamo scoperto l’online e migliorato la formazione, ma questo 2021 sarà un anno più complicato del 2020"

Romagna | 15 Marzo 2021 Sport
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Dopo aver affrontato la situazione del Centro Sportivo Italiano (Csi), la nostra inchiesta prosegue con un’altra associazione di promozione sociale: l’Unione Italia Sport Per tutti, o più semplicemente Uisp. All’insegna della continuità sarà il Comitato Ravenna-Lugo che, nell’assemblea elettiva dello scorso gennaio, ha riconfermato nel ruolo di presidente il ravennate Gabriele Tagliati.

1. Quali sono le attività principali del vostro ente?
2. Qual è il vostro campo d’azione geografico e… anagrafico?
3. Il 2020 annus horribilis: qual è stato il bilancio?
4. Come il Covid-19 e la pandemia hanno colpito voi e le società a voi associate?
5. A livello economico, come quantifica il danno derivante da questa prolungata emergenza sanitaria?
6. Come vi siete adattati alla situazione?
7. Quali sono le esigenze quando tutto questo finirà?
8. Elezioni in piena pandemia: quali sono state le maggiori difficoltà?
9. Come riassume l’obiettivo del suo mandato? 
10. È seduto ad un tavolo tecnico del Governo: qual è la sua richiesta?

1. «Il nostro ente vuole promuovere lo sport per tutti, come dice il nostro nome. Le nostre attività sono le più svariate: podismo, ciclismo, calcio, parkour, tennis, subacquea, vela, canoa, equitazione, rugby, nuoto e ginnastica. Quest’ultima da quella dolce fino a quella della terza età anche in collaborazione con l’Ausl. Si aggiungono poi altre attività legate a prevenzione, tutela e welfare. Ci occupiamo anche dei centri estivi multisport. Lo sport a 360 gradi, insomma. Tutto, se calato nel sociale e nel fare gruppo nonostante le difficoltà dell’ultimo anno».
2. «Il nostro Comitato comprende il territorio del Comune di Ravenna, quelli limitrofi della costa e del primo entroterra mentre la parte lughese si riferisce alla Bassa Romagna. Non parliamo di provincia perché, per storica suddivisione della Romagna, è presente anche il Comitato Imola-Faenza. Il campo d’azione anagrafico è il più ampio possibile e dire da 0 a 100 è già limitativo con anche la ginnastica per le gestanti».
3. «Il 2020 è stato un acceleratore di processi che ci ha sbattuto davanti determinate problematiche costringendoci a dare delle risposte più rapide o immediate. Per noi il bilancio è assolutamente negativo, ma non potrebbe essere altrimenti per un ente che basa il proprio modo di fare sull’assembramento genuino, sul sociale».
4. «Le nostre società sono quasi tutte in stand-by, ma non ferme. Per Natale, ad esempio, hanno svolto diverse attività di raccolta alimenti per i più deboli. Forse qualcuna non c’è più ma si tratta di perdite fisiologiche, numeri che riscontriamo ogni anno e non influenzati dalla situazione attuale. Ci sono alcune situazioni critiche in cui, all’interno della stessa società, alcuni settori procedono perché legati a manifestazioni di interesse nazionale mentre altri sono fermi. In questa direzione, il mondo della disabilità viene tagliato fuori a meno che non si tratti di atleti para-olimpici». 
5. «Il prossimo sarà ancora peggio. Il motivo è semplice: l’attività sportiva Uisp inizia a settembre e non segue l’anno solare. La nostra attività è perciò iniziata a settembre 2019 per poi interrompersi a febbraio/marzo 2020 mentre a settembre 2020 non siamo mai realmente partiti. Riaprendo a marzo, verrebbe pareggiato il primo anno ma non ci sarebbe nulla per questo secondo pur con delle spese. A bilancio abbiamo registrato un brutto 2020 ma sarà ancora peggio il 2021. Se ci sarà la possibilità di ripartire, dovremo farlo ad ogni costo nonostante le spese di una ripartenza quasi impossibili da coprire».
6. «L’adattamento principale è stato la scoperta dell’online e i contatti che questo può creare. Abbiamo fatto moltissima formazione, in tutti gli ambiti e a tutti i livelli. Non posso uscire di casa? Studio e mi preparo. Inoltre, per raggiungere un pubblico maggiore, abbiamo proposto un format a Lepida Tv (canale della regione Emilia-Romagna, ndr) che ci ha garantito uno spazio settimanale per una trasmissione legata a podismo e alcuni momenti di lezioni online in tv». 
7. «Mi auguro che la paura si trasformi in buone pratiche: dovremo agire ricordandoci cosa abbiamo vissuto, facendo tesoro di ciò che è successo non dimenticandolo. Il distanziamento sociale, oramai di dominio pubblico, non ha fatto che creare una maggiore distanza sociale tra quelle che possiamo definire, in maniera desueta, classi sociali. Dovremo capire come colmare questi spazi o come questi possano essere ridotti».
8. «Il congresso che abbiamo fatto è stato interamente online con una buonissima partecipazione degli associati ma anche della rappresentanza delle istituzioni con l’intera dirigenza nazionale della Uisp presente. Sono però mancati discussione, dibattito, l’aspetto di empatia e la vita nei corridoi, l’anima del congresso».
9. «Il lavoro che ci aspetta nella fase della ripartenza non sarà semplice e, ogni giorno che passa, lo vedo sempre più difficile. Ma non possiamo dire che non sarà stimolante. Dovremo cogliere questi stimoli per fatti concreti e non buone idee. Saremo chiamati a ricostruire con l’onere e l’onore di farlo come vogliamo noi proprio grazie alla ripartenza, una cosa nuova per tutti». 
10. «Vorrei tanto che si capisse innanzitutto che l’attività motoria è una cosa mentre lo sport un’altra, hanno binari che vanno tenuti distanti per esigenze differenti. Lo sport è quello di vertice dove il campione che ottiene risultati traina i ragazzini che provano ad emularlo. Ma se non ci fossero i ragazzini, coloro che fanno attività motoria, non ci sarebbe il campione. Servirebbe quindi invertire questo e facendo così ci sarebbe già un importante scatto in avanti capace di dare dignità a qualsiasi movimento sportivo».
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