Sfide 2021, Carina Busto (Disabilità Faenza) «Dobbiamo potenziare la rete esistente e guardare anche oltre i confini tradizionali»
Anche il gruppo Disabilità Faenza, realtà che unisce alcune associazioni presenti e operanti nell’ambito del sostegno alle famiglie con persone con disabilità (A mani libere, Anmic, Grd - Genitori ragazzi down, Asp della Romagna faentina, Autismo Faenza e Anffas), in questo 2020 non ha attraversato momenti molto sereni. Al di là di questo però non sono mancati anche importanti traguardi raggiunti e progetti non solo avviati ma anche e soprattutto portati a termine con successo. Il bilancio e le prospettive presentate da Carina Busto, da sempre a fianco di Disabilità Faenza in ambito progettuale.
Il 2020 che si sta chiudendo cos’ha portato in dote ai progetti per il sostegno alla disabilità?
«Anche se l’anno è stato molto difficile dal punto di vista sanitario, il nostro progetto ha visto portare a termine importanti progetti legati al sostegno, alla creazione e al potenziamento della mission stessa della rete promossa tra gli stakeholder. Mi riferisco alla creazione vera e propria della rete per coordinare il ruolo di ogni associazione aderente, la realizzazione di un importante crownfounding che ha permesso di trovare risorse importanti per il sostegno delle azioni del gruppo oltre che alla realizzazione della lotteria solidale che si sta concludendo. Sono solo alcuni esempi ma che dimostrano come l’unione e la capacità di rimanere interconnessi, sia all’interno che verso l’esterno, sia assolutamente fondamentale per la buona riuscita delle cose»
Quali dovranno essere gli ambiti di intervento da proseguire e perseguire per il prossimo anno?
«In primo luogo continuare a seguire le linee guida messe nere su bianco nel contratto di rete sottoscritto tra le diverse associazioni aderenti. Importante sarà poi riuscire a potenziare il crownfounding per permettere ai progetti, ai lavoratori e alle iniziative di continuare a dare i risultati concreti e positivi che fino a oggi siamo riusciti a ottenere. Poi altra sfida sarà quella di iniziare a gettare relazioni con altre reti capaci di migliorare, accrescere e potenziare l’efficacia e l’efficienza degli interventi, reti del e nel territorio ma anche e soprattutto fuori del territorio».
Cosa ci si augura quindi dal 2021?
«In primis che la vitalità degli stessi protagonisti non venga meno come non è successo fino a oggi. In più che istituzioni pubbliche, dalla scuola all’amministrazione comunale, i privati, le associazioni e chiunque abbia a cuore il benessere della comunità continuino assere interlocutori e appoggi sicuri per le famiglie del territorio che hanno e continueranno sicuramente ancora ad avere bisogno di reti concrete di solidarietà positiva e propositiva».