San Marino. OSLA: Accordo di associazione con UE strategico e determinante
Il rapporto tra la Repubblica di San Marino e l’Unione Europea rappresenta uno degli aspetti fondamentali per il rilancio economico e finanziario del nostro paese e per attrarre investimenti.
OSLA da sempre ha sostenuto la necessità e l’urgenza di concludere il percorso di associazione con l’UE iniziato molti anni fa. Dopo anni di adeguamenti agli standard internazionali in ogni campo, sarebbe oggi paradossale rimanere esclusi dai vantaggi economici e sociali che il mercato unico europeo può offrire.
Ad esempio, l’accordo di associazione consentirebbe finalmente l’equiparazione delle merci e dei servizi sammarinesi con quelli degli altri paesi del continente, garantendo nuove opportunità commerciali agli operatori sammarinesi. Troppo spesso oggi i rapporti commerciali, specialmente al di fuori dell’ambito italiano, risultano gravati da oneri burocratici ed amministrativi che rendono le transazioni svantaggiose o talvolta impossibili.
Altro obiettivo dell’accordo, a nostro avviso, deve essere lo sviluppo del settore bancario, oggi costretto - anzi segregato - all’interno dei nostri 60 km quadrati. L’apertura al mercato europeo dovrebbe garantire accesso agli strumenti della BCE, a partire dall’avere un prestatore di ultima istanza e un fornitore di denaro a prezzi incredibilmente più bassi di oggi. Tutto questo garantirebbe una riduzione sostanziale dei tassi di interesse sui prestiti e mutui, fattore determinante nelle scelte di investimenti delle aziende e per lo sviluppo economico del paese. Probabilmente, tale libertà dovrà essere accompagnata da un Memorandum con Bankitalia, quale banca centrale dell’Eurosistema a noi più prossima.
L’accesso al mercato europeo per i nostri istituti di credito renderebbe più attrattivo il nostro Paese per gruppi bancari europei. Una sfida che può spaventare ma che deve essere da stimolo per riqualificare finalmente il settore e riportarlo ad essere un propulsore, e non detrattore, della crescita economica.
Per quanto riguarda i cittadini ed i lavoratori, la libertà di circolazione delle persone garantirebbe l’accesso a opportunità lavorative e di studio alla pari dei cittadini europei, opportunità oggi talvolta precluse. Certo in questo caso, come in altri ambiti, è indispensabile prevedere delle clausole di salvaguardia date le nostre ridottissime dimensioni territoriali.
Ci sono poi i programmi europei con cui l’UE finanzia progetti. Progetti da cui oggi San Marino è completamente tagliato fuori. In questo senso sono sotto gli occhi di tutti le enormi capacità messe in campo con il Recovery Plan per il post Covid. Un fiume, anzi un mare di risorse, che inonderà a breve anche l’Italia mentre San Marino ne rimarrà escluso. Pur essendo chiaro che un accordo di associazione non garantirà i medesimi diritti - e doveri - di una vera e propria adesione, riteniamo auspicabile mantenere la porta aperta per determinati programmi di finanziamento.
Ovviamente in un accordo del genere ci dovranno essere delle concessioni: d’altronde solamente l’accettazione di regole comuni può garantire l’esistenza e il funzionamento di un mercato comune. Ma forse non ci rendiamo conto che già oggi recepiamo tantissime delle regole europee su molteplici settori: in pratica abbiamo gli oneri di essere in Europa ma non i vantaggi.
Siamo consapevoli che il Covid ha condizionato l’avanzamento dei lavori circa il proseguo nella definizione dell’accordo ma come associazione di categoria di riferimento per le PMI sammarinesi crediamo che sia indispensabile proseguire il percorso di associazione con la massima determinazione e concretezza, auspicando un continuo e costruttivo confronto con le associazioni di categoria.