Gran parte degli studi e ricerche contemporanee dimostrano come i soggetti maggiormente discriminati e più colpiti dall'incitamento all'odio e alla violenza, siano i "diversi", le minoranze e i gruppi sociali più vulnerabili, vittime di atteggiamenti, spesso molto aggressivi, che si basano sul presupposto ingiustificato e disumano che una persona o un gruppo di persone siano superiori ad altre. In questa che può sembrare una banale riflessione sull'essere umano, ritroviamo l'essenza di un concetto contenuto in una famosa citazione di Hannah Arendt "Attentare alla diversità umana in quanto tale, è il crimine più odioso perché si vuol distruggere una caratteristica della condizione umana senza la quale la stessa parola umanità, si svuoterebbe di ogni significato." Che ci siano vite degne più di altre di essere vissute, per chi non lo sapesse, è un altrettanto celebre assunto che ha alimentato e scatenato nella forma più crudele, razionale e sistematica il più grande disegno di annientamento di categorie umane ritenute indegne di appartenere a pieno titolo alla società civile: il programma Aktion T4, lo sterminio delle persone disabili.
Quando dicono che l'indifferenza sta alla base della disumanità, molto probabilmente è anche perché qualcuno ricorda questo massacro compiuto nel generale disinteresse e che ha rotto ogni freno inibitorio nelle menti di coloro che poi si sono resi artefici dell'Olocausto.
A breve si celebrerà la "Giornata della Memoria" e non è un caso, pensiamo, che tra le priorità dell'attuale Presidenza tedesca del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, figuri il sostegno al lavoro messo in campo dal medesimo Organismo per fronteggiare gli effetti rischiosi dell'incitamento all'odio e alla violenza. All'interno del documento d'insediamento del suo semestre, la Germania nel riconoscere come tale fenomeno stia minacciando oramai a livello globale, sia i diritti fondamentali dell'uomo che l'integrità democratica delle Nazioni, annuncia per il prossimo mese di febbraio l'organizzazione a Berlino di un'importante Conferenza internazionale sull'antidiscriminazione, la diversità e l'inclusione, unitamente alle attività correlate al "No Hate Speech Movement", dove si metteranno a confronto le varie discipline nazionali vigenti per il contrasto di questa pericolosa deriva.
La stessa Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) del Consiglio d'Europa, le cui raccomandazioni indirizzate alla nostra Repubblica sono consultabili
qui, esorta costantemente gli Stati Membri ad attivarsi e autoregolamentarsi, mettendoli in guardia dal rischio concreto di deterioramento della coesione sociale che può derivare anche dal diffondersi di linguaggi ostili.
Ebbene, perché quanto terribilmente avvenuto continui a rappresentare per antonomasia l'insegnamento di principi e valori da difendere e tramandare alle nuove generazioni, in occasione di questa importante commemorazione proponiamo attraverso un'Istanza d'Arengo che anche San Marino si doti di un Ente con compiti di monitoraggio e non solo, al fine di proteggere e garantire la tolleranza, il rispetto e il dialogo civile.
In "La banalità del male" della Arendt c'è un passaggio in cui ci spiega che la lezione di quegli episodi è semplice e alla portata di tutti. Se sul piano politico ci insegnano che sotto il terrore la maggioranza si sottomette e che certe cose sarebbero potute accadere ovunque, sul piano umano, insegnano che se una cosa si può ragionevolmente pretendere, questa è che sul nostro pianeta resti un posto ove sia possibile l'umana convivenza.