Romagna, il «firmamento» gourmet a tavola secondo la Guida Michelin
Brilla il firmamento gourmet della Romagna in tavola. Dall'anno di fondazione da Imola a Cattolica sono infatti quasi una quarantina i ristoranti che compongono questa prestigiosa «via lattea» del gusto. A fare la voce del padrone è la provincia di Forlì-Cesena (13), con Cesenatico a sbaragliare per numero e quantità di stelle visto che quest'anno lo chef ravennate Alberto Faccani del ristorante Magnolia di Cesenatico arriva ad ottenere la seconda stella. Di fatto l'unico nella storia della ristorazione ravennate ad aver raggiunto questo livello. Segue la provincia di Rimini (10) e chiude Ravenna (9). Una stella la troviamo anche a San Marino (Taverna Righi), mentre una doppia stella, nella storia della ristorazione di altissima qualità, la si è registrata anche nella vicina Argenta (Il Trigabolo con lo chef Igles Corelli). Una storia di grandi firme e importanti interpreti della Romagna gustosa che però in questi ultimi anni sembra però, salvo le evidenti e sorprendenti eccezioni, si sia un po' seduta.
IL TRIANGOLO GOURMET
E tra Argenta, Castrocaro prima e Milano Marittima poi, e soprattutto Imola si può senza ombra di dubbio tracciare il triangolo perfetto della ristorazione romagnola. Gli apici sono rappresentati dal San Domenico dello chef Valentino Marcattilii, che da decenni si può fregiare della seconda stella, La Frasca di Castrocaro con il giovane chef Marco Cavalucci che nove anni più tardi lo raggiunge e il Trigabolo di Argenta dello chef Igles Corelli.
A FAENZA SILVERIO DOCET
La città manfreda può vantare un particolare successo doppio. Grazie infatti allo chef Silverio Cineri, nel 1976 arriva la prima stella a «La Frasca» di Castrocaro per poi ottenere la prima e l'unica, fino ad oggi, anche al ristorante «Amici Miei» posto sotto la Galleria Gessi. Sempre nel faentino ad ottenere una stella da parte della guida rossa è il ristorante «La Grotta» che sotto la gestione di Nerio Raccagni e con gli chef Vincenzo Cammerucci e Bruno Barbieri riescono a portare a due i riconoscimenti del borgo dopo quello ottenuto dal fratello Tarcisio Raccagni nel suo mitico «Gigiolè».
BRILLA IL RAVENNATE
Seppur con alti e basse, uscite e nuove entrate, anche il ravennate può vantare una buona rappresentanza di locali stellati legati alla ristorazione. Da «Tino» di Massa Lombarda alla «Maddalena» di Marina di Ravenna altri grandi interpreti sono stati «La Meridiana da Mario» a Lugo, «La voglia matta» di Fusignano, «Genny» a Cervia, «La Frasca» di Milano Marittima e «Tre spade» Ravenna con lo chef Silvio Piccari.
IMOLA E' SAN DOMENICO
Nella vicina Imola a detenere lo scettro di ristorante con la Erre maiuscola è e non può essere altro che il San Domenico. Da decenni, infatti, anni risiede nell'olimpo dei locali di culto a livello internazionale sotto la guida dell'executive chef Valentino Marcattilii e oggi coadiuvato da Massimiliano Mascia. Nel territorio limitrofo un altro importante tempio sacro del gusto ha allietato i palati dei gustonauti. Incastonato nel cuore di Tossignano infatti ha brillato per anni «La locanda della Colonna».
FORLI' E CESENA AL TOP IN ROMAGNA
E' però il territorio forlivese e cesenate quello che è riuscito a disegnare la traiettoria giusta sulla ristorazione. Con i suoi tredici locali, dal mare alla collina, gli artefici di questo Rinascimento culinario in terra di Romagna hanno nomi anche importanti. Da «Casali» a «Teverini» si è passati attraverso diverse interpretazioni del mangiare nel corso di questi decenni come quel del «Trocadero». Si possono ricordare anche «Al maneggio» di Forlimpopoli, il «Gambero rosso» e «Vittorio» a Cesenatico. A Cesenatico esiste l'unico due stelle con «Magnolia» e un altro importante locale da sempre al centro della attenzione dei palati più ricercati come «La buca». Altri nomi imprescindibili nella storia della ristorazione di questo comprensorio sono stati «La Frasca» di Castrocaro, «la Campara» e «Principe».
RIMINESE DA 10 STELLE
Dagli storici «Vecchia Rimini», «Nello», «Guido» il tempo ha portato altri protagonisti del territorio affacciato sul lungomare Adriatico a conquistare l'ambita stella come «Acero rosso» oppure nella vicina Riccione «Al Pescatore» e «Punta dell'Est»,, per passare attraverso le identità in piatto della «Lampara», «Locanda Liuzzi» e «Vicolo S. Lucia» di Cattolica fino ad arrivare al «Piccolo diavolo» di Torriana e il tanto amato da Tonino Guerra, il «Pilastrino», di Pennabilli.