Riolo, speleologi contro l’espansione della cava di gesso «I patti devono essere rispettati»

Romagna | 22 Gennaio 2021 Cronaca
riolo-speleologi-contro-lespansione-della-cava-di-gesso-i-patti-devono-essere-rispettati
Sandro Bassi - Non si è fatta attendere la replica della Federazione Speleologica alla decisione della Regione di commissionare l’ennesimo studio in merito alla cava di Monte Tondo. Cava che fu aperta nel 1958 e che in sessant’anni di attività (prima a gestione Anic poi Saint-Gobain) ha ridotto ad un torsolo di mela la spalla gessosa in destra Senio, sopra Borgo Rivola. «Se un tempo c’erano solo gli interessi economici, oggi esistono norme di tutela dell’ambiente - spiega Piero Lucci, della Federazione -, in particolare delle grotte, degli habitat ritenuti di prioritario interesse da parte dell’Unione Europea, del paesaggio da parte del Ministero per i Beni ambientali e del “geosito regionale Vena del Gesso”; inoltre, fin dal 2005 esiste il Parco, a protezione dell’affioramento gessoso più importante d’Italia e che anzi è stato candidato per il riconoscimento Unesco».
Lo studio prevede un incarico plurimo, affidato a tre soggetti esperti in valutazioni di impatto ambientale (la ravennate Servin, la bolognese Silva e la forlivese Sterna, quest’ultima specializzata sulla fauna), ad un geologo faentino, Stefano Marabini e ad un’archeologa bolognese, Paola Poli. La Federazione peraltro non contesta la professionalità degli incaricati - anzi teme che vista l’esiguità del compenso (39 mila euro in tutto) non si possa approfondire alcunché - ma che si tratti di un espediente per rimandare la decisione.
«Regione ed enti locali possono commissionare tutti gli studi che vogliono - prosegue Piero Lucci - ma non possono venir meno a quanto stabilito in quelli precedenti. In particolare l’ultimo, commissionato nel 2001 all’Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente) e recepito nel formulare i piani di attività estrattiva, stabiliva due limiti: all’area destinata all’estrazione e al quantitativo massimo estraibile, stabilito in 4 milioni e mezzo di metri cubi di gesso; questi limiti garantiscono l’attività per un tempo (stimato al 2032) sufficiente a riconvertire il polo produttivo presente a Casola Valsenio, dopodiché l’attività dovrà cessare. Vent’anni fa ambo le parti condivisero un patto e quello va rispettato. Se ora la multinazionale che gestisce la cava chiede un’ulteriore espansione viene meno a quel patto».
A fianco della cava la cresta gessosa prosegue in direzione sud-est (verso Monte Mauro per intenderci) ancora integra, dando vita agli affioramenti di Monte della Volpe che sono naturalisticamente preziosissimi, con boschi di quercia e carpino e rupi incontaminate, punteggiate da lecci e altri elementi di vegetazione mediterranea.
«Fino ad oggi gli enti locali non hanno obbiettato nulla - conclude Lucci - evidentemente perché non reputano prioritaria la salvaguardia di un bene comune qual è la Vena del Gesso romagnola, ma ritenere la distruzione dell’ambiente una risposta inevitabile alle necessità locali è un errore, e segno di un degrado culturale che considera natura e paesaggio come beni di consumo da sfruttare».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-riolo-speleologi-contro-lespansione-della-cava-di-gesso-i-patti-devono-essere-rispettati-n27403 004
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione