Rimini, Ravenna, Cesena: famiglia di imprenditori clonava le carte di credito dei clienti, Finanza sequestra 8 immobili
Attraverso il pos dell'hotel clonavano le carte dei clienti per utilizzarle e pagare i propri conti. A dicembre 2022 era finita nei guai una famiglia di albergatori di origine albanese, padre, madre e figlio, indagati dalla Guardia di Finanza di Rimini con l'accusa di truffa nei confronti dei clienti dell'albergo che avevano in gestione. Le Fiamme Gialle avevano dato esecuzione ad un decreto per il sequestro di oltre 145.000 euro nei confronti dei tre indagati legato all'indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Nei giorni scorsi il gip di Rimini ha disposto il sequestro di 8 immobili di proprietà di un membro della famiglia per un valore di circa un milione di euro. Secondo l'ipotesi investigativa, i due genitori e il figlio, che nel 2021 avevano gestito un hotel, avrebbero carpito i dati delle carte di credito e Bancomat con i quali ignari clienti avevano pagato i propri soggiorni, utilizzandoli per effettuare 150 transazioni non autorizzate. L'indagine era partita dalle molteplici denunce provenienti da varie parti d'Italia di turisti che dopo aver soggiornato a Rimini, si erano accorti di anomali addebiti sulle loro carte. Era emerso, così, dalle indagini finanziarie, che le transazioni avvenivano con un'apparecchiatura Pos collegata al conto corrente della ditta individuale intestata al padre.