Rimini, omicidio Paganelli: spunta un debito del figlio. Gli inquirenti cercano il killer tra i parenti
Per l'assassinio di Pierina Paganelli, 78enne accoltellata la sera del 3 ottobre nel garage della palazzina dove viveva in via del Ciclamino, l'ipotesi prevalente è che il killer sia uno dei suoi parenti. Recentemente le indagini hanno fatto emergere un debito di 7 mila euro che il figlio della vittima, Giuliano (in foto con la moglie), aveva con il Fisco, debito che forse aveva inasprito i già tesi rapporti familiari. La moglie di Giuliano, Manuela Bianchi aveva chiesto un prestito al padre consegnando 2 mila dei 5 mila euro al vicino di casa e suo presunto amante Louis Dassilva per evitare eventuali pignoramenti. L'uomo glieli avrebbe, poi, restituiti un po' per volta. Giuliano, tramite i suoi legali, ha, però, smentito che il debito avesse incrinato i rapporti con la moglie spiegando che quando venne investito, ne aveva già saldato la metà, che aveva ricevuto del denaro dall'Inail proprio a seguito dell'incidente e che la moglie prende un assegno di disoccupazione. Che i rapporti tra i coniugi non fossero buoni, probabilmente per la relazione extracomuniugale, lo dimostra il fatto che Manuela per un periodo era andata a vivere a Riccione dal fratello. Ad aprile Giuliano era stato sollevato dalla carica di "servitore di ministero" dei Testimoni di Geova – congregazione di cui faceva parte anche la madre – dopo alcune confidenze rese dalla moglie Manuela agli anziani della congregazione. E ciò aveva inacerbito i dissidi tra la nuora Manuela e la suocera Pierina. Il 7 maggio, infine, Giuliano era stato travolto da un pirata della strada e lo scorso 10 ottobre sarebbe dovuto tornare a casa dopo una lunga convalescenza. Ma il 3 ottobre la madre era stata uccisa ed il suo cadavere era stato trovato la mattina successiva proprio dalla nuora Manuela.