Rimini, la protesta in piazza Cavour contro la Dad dei genitori con gli zaini vuoti dei figli
Alcune decine di genitori di studenti delle scuole superiori di Rimini si sono dati appuntamento lunedì mattina nella centralissima Piazza Cavour, nonostante il freddo rigido, per un sit-in a favore della didattica in presenza. La piazza è stata occupata dagli zaini vuoti dei loro figli mentre questi erano a casa a seguire le lezioni.
"Diritto all'istruzione vuol dire scuola in presenza", ha detto a margine dell'evento una madre, Annalisa Calvano, tra le organizzatrici. "I ragazzi purtroppo si stanno spegnendo - racconta -. Non sono più in grado di scindere l'attività virtuale da quella reale, sono sempre collegati a degli apparecchi". "Abbiamo visto che molti alunni si sono affievoliti nel seguire le lezione. Sono presenti e con le telecamere accese, ma vediamo in loro una sorta di rassegnazione", riporta così la propria esperienza Elena Benigni, insegnate di liceo classico.
"Quelli che avevano un po' più di difficoltà si sono proprio lasciati andare", aggiunge la docente che punta il dito anche contro i continui rinvii: "Sarebbe più utile sapere che fino a una certa data non si rientra, così troviamo strategie, ci riorganizziamo". Tra loro c'era anche una psicoterapeuta, Monica Tronconi: i giovani "oramai sono soli nelle loro stanze, quando hanno delle stanze in cui poter stare, e questa solitudine è una cosa gravissima". La giunta comunale di Rimini ha espresso la propria solidarietà proponendo "più mezzi per i trasporti, più investimenti in edilizia scolastica ma allo stesso modo più flessibilità da parte delle scuole stesse organizzando la propria attività" e lezioni "da subito con il 50% in presenza".