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Ravenna, declassamento dogana porto: attenzione alta di Comune e Regione

Romagna | 20 Febbraio 2025 Economia
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L’istituzione di un tavolo permanente come sede di confronto. E, come primo passo, la richiesta di un incontro al Governo, il più presto possibile, per ribadire la ferma contrarietà al declassamento della dogana di Ravenna, perché basata su un algoritmo che non tiene conto della complessità del sistema logistico portuale, né degli investimenti che si stanno portando avanti.E’ quanto è stato definito il 19 febbraio, a Ravenna, nel primo incontro del tavolo di confronto che vede protagonisti il Comune, la Regione Emilia-Romagna e tutti i soggetti interessati dalla decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di declassare l’ufficio doganale di Ravenna dalla prima alla terza fascia, tra cui le associazioni di categoria, la Camera di Commercio, le organizzazioni sindacali, l’Unione utenti operatori del porto. Presenti l’assessora regionale alle Infrastrutture, Irene Priolo, il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia, l’assessora al Porto Annagiulia Randi e i rappresentanti dei soggetti interessati.Comune e Regione, dopo aver ascoltato le preoccupazioni e le forti perplessità sugli effetti che questa decisione potrà avere, non solo sull’economia locale, ma anche su quella nazionale, vista la strategicità del porto di Ravenna, hanno, dunque, ribadito che l’attenzione su questo tema rimarrà alta e che è necessaria un’azione condivisa. A questo proposito è stata condivisa la volontà di istituire un tavolo permanente per discutere su eventuali nuove azioni da intraprendere.Il prossimo passo, dunque, sarà quello di chiedere un incontro a un rappresentante del Governo e in quell’occasione sottoporgli il documento redatto da Comune e Regione e condiviso con tutti i portatori di interesse dell’area portuale, nel quale si evidenziano le criticità del metodo utilizzato per la classificazione, basato su un algoritmo che non tiene conto della complessità dell’infrastruttura del porto di Ravenna né degli investimenti che sta intraprendendo. Una volta ottenute delle risposte verrà convocato nuovamente il tavolo per discutere di eventuali passi successivi.“Abbiamo bisogno di tenere alta l'attenzione su un’infrastruttura strategica non solo per la nostra Regione, ma per l’intero sistema Paese– ha sottolineato Priolo-: un nodo cruciale per l’industria nazionale delle filiere della trasformazione. Se così non fosse, non avrebbe avuto neanche senso individuare con un decreto la Zona Logistica Semplificata. Noi stiamo già lavorando su due aspetti, con un’azione condivisa da tutte le istituzioni coinvolte: come incentivare le imprese che hanno una connessione con il porto e iniziare un iter per costruire la zona franca doganale prevista per la Z.L.S.. Se noi abbiamo un ufficio delle dogane depotenziato, noi non riusciremo nemmeno a fare queste cose”.“Il tavolo convocato con tutti i soggetti coinvolti del mondo portuale– hanno spiegato Sbaraglia e Randi- ci conferma una forte e condivisa preoccupazione circa il futuro dell’ufficio doganale di Ravenna. Resta incomprensibile la contraddizione tra gli investimenti sia pubblici, che privati, che stanno coinvolgendo positivamente il nostro scalo, l'avvio di progetti importanti come la Zona Logistica Semplificata e un declassamento della nostra dogana che dimostra un approccio meramente teorico e tecnico lontanissimo da un'assunzione di responsabilità davanti alla complessità del nostro porto. La nostra preoccupazione, infatti, non si limita ad aspetti formali ma ha a che fare con l’effettiva operatività dei servizi portuali e più in generale con la considerazione che uno scalo così importante come Ravenna merita di avere nelle strategie nazionali. Per questo, unitamente alla Regione, chiederemo con urgenza un incontro al Governo.”
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