Ravenna, crollo diga S.Bartolo: trovato morto il tecnico disperso
E' stato trovato poco nella sera del 25 ottobre il cadavere del tecnico, sorvegliante dei fiumi della protezione civile regionale rimasto sotto le macerie dopo il crollo di una parte della diga di S.Bartolo sulla Ravegnana. Un team di tecnici con i vigili del Fuoco stavano effettuando un controllo quando improvvisamente, attorno alle 15, ha ceduto la prima campata per lo smottamento dell'argine che reggeva la struttura e Danilo Zavatta, 55enne di Savio che vi si trovava sopra assieme ad alcuni colleghi e' caduto ed stato travolto dalle macerie. L'area era sorvegliata da qualche tempo per problemi d'infiltrazione d'acqua nel sottosuolo. Improvvisamente la prima campata della struttura ha ceduto, a seguito dello smottamento dell'argine che reggeva la spalla della struttura, e il 55enne è precipitato nel vuoto sotto le macerie. La macchina dei soccorsi ha lavorato tutto il pomeriggio per ritrovare Zavatta: sul posto i sanitari del 118 e i vigili del fuoco che hanno operato anche con un'autogru, i sommozzatori ed il personale del Saf (Speleo Alpino Fluviale). Zavatta lascia moglie e figlia.
La Ravegnana era stata chiusa dalla mattina del 25 ottobre tra l’incrocio con l’Adriatica e Coccolia per sicurezza dopo alcune frane registrate sull'argine del Ronco, all’altezza della chiusa San Bartolo. Lo scorso settembre il Consorzio di Bonifica della Romagna, dopo un sopralluogo, aveva chiesto ad Arpae e all'Agenzia regionale sicurezza territoriale e Protezione civile di effettuare un controllo per una preoccupante perdita d'acqua che s'infiltrava, sottolineando la potenziale pericolosità della struttura e chiedendo di ripristinare quanto prima le corrette condizioni di deflusso dell'acqua. La Ravegnana rimarra' chiusa ancora per qualche giorno ed e' stato predisposto un servizio bus per gli abitanti di Longana e Ghibullo.