Ravenna, chairity dinner dello Ior: raccolti 13mila euro per l'Ospedale
Giovedì 16 novembre il Ristorante La Campaza ha ospitato il “Charity Dinner IOR” di Ravenna, evento di raccolta fondi del calendario natalizio dell’Istituto Oncologico Romagnolo a sostegno della lotta contro il cancro sul nostro territorio. Come per le cene delle vicine province anche in questo caso la partecipazione di pubblico è stata convinta: sono state 134 le persone che si sono sedute a tavola, per un incasso di 13.200 euro che andranno a favore della buona causa per cui era stata organizzata l’iniziativa. Ed è proprio la causa, come sempre, ad aver fatto la differenza da un punto di vista della partecipazione e della sensibilità: lo IOR ha deciso infatti di sostenere i lavori di riqualificazione del reparto di Oncologia, condotto dal dott. Stefano Tamberi. «Il nostro reparto non è brutto, ma è rimasto invariato da decenni- ha spiegato Tamberi: rispondeva a standard di cura adeguati all’epoca in cui sono stati pensati. Il concetto moderno di cura è nettamente diverso: i luoghi dove vengono somministrate le terapie e dove si svolgono gli esami diagnostici devono raccontare l’accoglienza, in modo che chi afferisce alla nostra struttura possa alleviare le ansie e l’angoscia che prova». Ha preso poi la parola il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi, per l’occasione anche in veste di Presidente dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS: «Inizialmente, tra pratiche burocratiche e difficoltà di impostazione dei lavori nelle nuove strutture, i progetti di umanizzazione che come IOR stiamo sostenendo in tutta la Romagna sono sembrati un percorso ad ostacoli: ma ora che cominciamo a vederne l’effettiva concretizzazione non possiamo che essere orgogliosi di quanto stiamo realizzando. La collaborazione con l’Ospedale “Santa Maria delle Croci” non si fermerà alla sola opera di umanizzazione del reparto del dott. Tamberi: sono in arrivo due nuovi strumenti, due ecografi, a favore della Prevenzione Oncologica, per diagnosi sempre più precise e precoci». «È davvero un grande piacere vedere così tante persone: io stesso cerco di non mancare mai agli appuntamenti che lo IOR organizza perché credo che occorra mostrare una grande riconoscenza nei confronti di questa realtà unica in Italia- ha concluso il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale. Sono stati, e continuano a essere, anni difficili per il nostro Servizio Sanitario e per la Romagna, per tutti gli eventi che ben conosciamo: ma mai come oggi appare forte l’impegno, la generosità, la presenza che mettiamo tutti insieme al servizio di un sogno. Un sogno che in realtà è duplice: da una parte c’è l’umanizzazione, perché la cura non sia solo un mero fatto tecnico-scientifico. La seconda parte di questo sogno è invece relativo alla ricerca: la lotta contro il cancro, come dimostrato dai progressi effettuati in maniera così rapida negli ultimi anni, corre velocemente, e da romagnoli dobbiamo avere l’ambizione che, sul nostro territorio, si possa usufruire del meglio della ricerca e dell’innovazione in medicina. Da Sindaco non c’è soddisfazione più grande di ascoltare coloro che vanno a chiedere una seconda opinione, come legittimo, nei grandi centri italiani, e vederli tornare più consapevoli del fatto che l’eccellenza sia già presente sul loro territorio senza alcun bisogno di andarla a cercare altrove. Questi sono i due sogni che continueremo a seguire insieme, nel solco di due grandi che ci hanno lasciato ma che voglio ricordare in questa occasione: il prof. Dino Amadori e il dott. Giovanni Bissoni, l’uno un grande scienziato e l’altro probabilmente uno dei migliori amministratori in ambito sanitario che l’Italia abbia mai avuto».