Modigliana, nel week-end appuntamento per conoscere i fine wines firmati «Stella dell’Appennino»
Riccardo Isola - Parte la nuova edizione di «Modigliana Stella dell’Appennino», un racconto che da dieci anni ha saputo sfogliare un «romanzo territoriale» capace di raccontare l’autenticità corale delle differenze interpretative del Sangiovese. Partendo da questo punto, che non è certo d’arrivo ma di prospettiva, qualcosa di nuovo, dal «ribollir dei tini» lo si dovrà, comunque, aspettare. Questo lo confermano i produttori, una decina, che sottolineano come «siamo solo all’inizio di una lunga strada. Nel corso delle edizioni e del lavoro quotidiano che facciamo in vigna, in camtina e nei momenti di promozione bbiamo messo a fuoco dei contenuti e li abbiamo condivisi, abbiamo codificato il racconto comune, abbiamo lavorato confrontandoci per esprimere vini territoriali elegantissimi e ora dobbiamo portare questo messaggio nel mondo dei fine wines. È un lavoro quotidiano - spiegano - difficile in una scena nazionale e internazionale affollata. E i vini devono essere all’altezza del posizionamento». La Romagna, seppur a lenti passi, sta iniziando a seguire un sentiero, prima timidamente tracciato da Predappio e Bertinoro e poi più recentemente «condotto» da Modigliana e ripreso dalla vicina Brisighella, che parla di un’idea precisa che dalla vigna arriva a esprimersi in sorsi fedeli al terroir. Ma qualcosa sembra ancora mancare per fare in modo che si possa delineare una mappa un po’ più condivisa, seppur caratterizzante delle singole identità enoiche e vitivinicole, di questa filosofia. Per questo da Modigliana il suggerimento e l’invito sono chiari: «la Romagna deve investire su sé stessa, a cominciare dal lavoro in vigna e poi via via nelle relazioni e nella proposta commerciale». Ecco così che Modigliana, oggi, si ripresenta al pubblico con immutata propositività portandosi dietro nuove sfide che saranno lanciate in questa edizione, anche alla luce di una vendemmia, quella del 2023, figlia di una ferita profondissima non ancora rimarginata. «Guardiamo al futuro - rimarcano dalle scoscesi marne e arenacee delle tre valli modiglianesi -. Il 2023 ci ha dato una lezione: dobbiamo lavorare a un livello altissimo, siamo costretti a produrre grandi vini, è l’unica strada percorribile per questa viticoltura d’Appennino, difficile e meravigliosa. Noi con il 2% delle vigne di Sangiovese produciamo il 30% di vini che rivendicano la sottozona. Un messaggio molto chiaro di una comunità che crede al suo territorio». Un messaggio che si traduce, però e per fortuna, in azioni concrete. L’iniziativa di questo week-end ne è un esempio. Ma non solo. Con «Stella dellAppennino», infatti, e non da oggi, vengono alla luce alcune difficoltà di sistema per la produzione, comunicazione e commercializzazione dei vini collinari romagnoli. «Essendo in collina - sottolineano i produttori di Modigliana - oggi alla Romagna manca soprattutto un mercato, o meglio, uno sforzo sul mercato. Su centinaia di aziende romagnole solo una decina vendono fuori dal territorio regionale. È difficile, ma è un lavoro necessario e, in particolare, crediamo, siamo non a caso qui per questo, che Modigliana ce la possa fare».
Il programma della tre giorni in cui protagonista sarà il «terroir»
Dopo l’anteprima serale del 7 per giornalisti, l’evento prosegue domenica 8 con i banchi d’assaggio aperti dalle 10 alle 19. Parallelamente si terrà la programmazione di «Panem et Circenses» con otto eventi (dalle 11 ogni ora) in cui saranno grandi firme della cucina a intervenire in dialogo con relatrici e giornaliste del mondo del food e del vino. A Modigliana saranno presenti: Fabrizio Mantovani (Fmarket, Faenza), Sebastiano Caridi (Pasticceria Caridi, Faenza e Bologna), Giuseppe Gasperoni (Povero Diavolo, Torriana), Omar Casali (Maré, Cesenatico), Francesco Vincenzi (La Franceschetta, Modena), Gianni e Federico D’Amato (D’Amatosteria, Castello di Arceto Scandiano), Gianluca Gorini (da Gorini, San Piero in Bagno) ed Edoardo Tilli (Podere Belvedere, Pontassieve). L’ingresso per la domenica costa 25 euro (con calice e catalogo compresi) e permette di assaggiare tutti i vini e di accedere a un evento della giornata gratuitamente fino adesaurimento posti. La biglietteria chiude alle 18, un’ora prima della conclusione dell’evento. Lunedì 9 settembre i banchi d’assaggio sono aperti dalle 10 alle 18. La giornata del lunedì è però riservata ai professionali -sommelier, ristoratori, enotecari, agenti di commercio, distributori- e l’ingresso è gratuito registrandosi all’ingresso. Il pranzo del lunedì, offerto dall’associazione, è a cura dell’Osteria La Sangiovesa di Santarcangelo e Osteria Bartolini di Cesenatico. In entrambi i giorni i banchi d’assaggio delle nove aziende presenti saranno: Casetta dei Frati, Fondo San Giuseppe, Lu.Va., Menta e Rosmarino, Mutiliana, Pian di Stantino, Il Pratello, Il Teatro, Villa Papiano. Sarà possibile assaggiare tutti i vini Modigliana (da uve Sangiovese) e i Modigliana bianco. Altre info reperibili sulla pagina Facebook dell’associazione.