Marinara, arrivano i turisti ma il commercio non decolla
«La nostra attività cresce di anno in anno. I diportisti, quest’anno, sono molti di più, lo vediamo dai clienti che frequentano il locale. Ma su Marinara pende ancora un pregiudizio forte, sia da parte dei ravennati che dei residenti di Marina, che la rendono una zona meno frequentata di quel che potrebbe esserlo». Claudio Fusconi è da cinque anni il titolare de «La Cambusa di Bacco». Non rinnega la scelta che ha fatto, quella di spostarsi dalla città a Marinara, ma non nasconde che a livello commerciale la piazza non sia ai livelli sperati: «Ci sono diversi negozi chiusi, è un vero peccato. Questo posto paga lo scotto del fatto che Marina di Ravenna ha pochi alberghi e non è frequentata come altri lidi ma paga anche le conseguenze della vicenda giudiziaria che l’ha colpita: Marinara è associata al fallimento, agli abusi edilizi e questa nomea continua nonostante i miglioramenti degli ultimi tempi. Sul fronte commerciale, è un cane che si morde la coda: alcuni esercenti se ne vanno o non investono qui perché è considerato un luogo desolato e isolato. E così la gente non viene».
«SIAMO PENTITI»
Anche la profumeria Sabbioni, tutto sommato, lavora. Ma potrebbe andare molto meglio: «Siamo qui dall’inizio – spiega Maurizio Sabbioni – perché sulla carta il progetto era molto bello e decidemmo di spostare il negozio da piazza Dora Markus, attratti dal fatto che Marinara doveva diventare il prolungamento naturale della passeggiata di viale delle Nazioni. Purtroppo, invece, la gestione è sempre stata pessima, gli interessi hanno prevalso sulla volontà di valorizzare commercialmente questo posto e le aspettative non sono state rispettate». Ma tornare indietro non si può: «All’epoca credemmo così tanto in Marinara che decidemmo di acquistare i muri del negozio. Una scelta di cui ci siamo pentiti ma che rimarrà tale. Allora i prezzi erano assurdi e chi affitta, a sua volta, chiede cifre fuori mercato che nessuno si può permettere. E così i negozi restano vuoti. Senza contare che Marinara, dai locali, è sempre stata vista come un corpo estraneo e le iniziative sono sempre state portate avanti in modo scoordinato. Ci sarebbe voluto ben poco per superare l’impasse della vicenda giudiziaria e farla decollare seriamente. Ma nei fatti, non è stato così».
«TENIAMO DURO»
Positivo sull’attività ma conscio che ci sia ancora ampio margine di miglioramento è Stefano Stagnaro, titolare del negozio di abbigliamento Harbour Pilot: «Siamo molto soddisfatti dell’attività in senso stretto. Noi continuiamo a crederci anche in un momento dove vediamo altri andarsene a causa, probabilmente, di una scarsa organizzazione generale. Abbiamo aperto l’attività cinque anni fa e abbiamo tenuto duro anche in momenti di difficoltà. La parola d’ordine è perseveranza, noi riteniamo che Marinara sia uno spazio con enormi potenzialità, ancora non del tutto espresse. L’attività si svolge prevalentemente nel periodo estivo, durante l’inverno è molto complicato, ma siamo felici del numero di clienti di ritorno che, evidentemente, apprezzano il nostro marchio e tornano a trovarci ogni anno. Quello che serve per migliorare a mio parere, è una maggiore collaborazione tra le attività e l’amministrazione che gestisce gli spazi comuni, Marinara può essere un eccellente contenitore di eventi».
«ANCORA PROPOSITIVI»
Sulla stessa linea Gianmaria Bertazzoli, titolare del locale «Aguardiente» che ha aperto nel 2016: «Io sono qui, in realtà, dal 2013, quando avevo lanciato una scuola per barman. Continuo ad amare questo posto nonostante le difficoltà generali ma sono stanco di sentire associare Marinara a un demone, a un fallimento. Certo, bisogna remare tutti nella stessa direzione, paese compreso. Ma io sono propositivo e pronto a investire di nuovo».