Maltempo, "danni economici e psicologici" sulle spiagge di Ravenna e Cervia
«Le conseguenze sul sistema balneare sono pesanti. E lo sono anche sull’indotto: logistica, fornitori, magazzini. Maggio ha senz’altro causato qualche milione di euro di danni. Sarà difficile, anche in presenza di un giugno caldo, recuperare quanto è stato perso». Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna, quantifica così la botta che gli operatori della spiaggia hanno subito in presenza di un mese pessimo dal punto di vista del meteo e delle temperature.
Un mese che per gli stabilimenti balneari è sempre stato fondamentale per dare avvio alla stagione, in grado di catturare il turismo mordi e fuggi proveniente dall’entroterra e dall’Emilia: «Sembra paradossale dirlo ma per alcune delle nostre località certi fine settimana di maggio sono a volte più vantaggiosi di alcuni week-end di agosto». A livello economico le questioni negative sono diverse: costi fissi per il personale, già assunto da tempo, mancati guadagni, erosione costiera. Gli incassi tardivi, per quanto ingenti, dovranno essere dunque “spalmati” su un periodo inferiore: «Lavoro in spiaggia da 24 anni e nonostante i meteorologi dicano che è già capitato altre volte, io non ricordo un maggio senza una giornata intera di sole, un maggio a fare gli impianti con il k-way. Anche i colleghi con cui quotidianamente mi confronto, lo confermano».
«ANCORA RUSPE »
Situazione molto simile nel Cervese, dove l’unica differenza è stata la presenza di meno rifiuti che i fiumi hanno scaricato in mare e poi, di conseguenza, in spiaggia. A tracciare il bilancio è il consigliere della Cooperativa Bagnini Cervia Danilo Piraccini: «Ci sono due elementi da tenere in considerazione: il danno economico e il danno psicologico. Quanto al primo, le pessime condizioni meteo di maggio hanno sicuramente creato una grossa perdita nei week-end, quando ci si aspettava il pienone. Anche sul ponte lungo di Pasqua, che si è collegato al 25 aprile e alla Festa dei lavoratori, c’erano aspettative che non sono state esaudite. E questo ha pesato sulla motivazione e sulle preoccupazioni degli operatori della spiaggia». L’altro importante problema è quello del personale: «Molte assunzioni, in questo periodo, vengono in genere fatte in base alle esigenze, a chiamata. E i lavoratori, quindi, ci hanno un po’ lasciato le penne». Ultimo ma non meno importante, il modo in cui vento, mareggiate e ingressione marina hanno messo a repentaglio le condizioni stesse della spiaggia: «I danni a Cervia non sono stati così importanti come in altre zone ma risistemare le cose significa metterci ore di lavoro, che significano di nuovo perdite economiche. Ancora oggi la nostra cooperativa ha le ruspe sulla battigia perché più volte bisogna tornare ad appiattire i pericolosi e antiestetici dislivelli».