Il successo della Lega in Romagna, Morrone: "Ora puntiamo ai Comuni"
Riccardo Isola - Da segretario della Lega Nord Romagna a deputato. Il giovane avvocato Jacopo Morrone di Forlì è stato infatti eletto, il 4 marzo, alla Camera dei deputati assieme alla riminese Elena Raffaelli. Un risultato arrivato grazie al consenso straordinario acquisito dal centrodestra, che a Cesena e a Rimini è arrivato a battere il centrosinistra, ma soprattutto dalla Lega in tutto il territorio. Con punte percentuali mai registrate fino ad oggi. Di seguito il commento e l’analisi del segretario del Carroccio romagnolo.
Segretario, o meglio dal 5 marzo onorevole Morrone, il risultato elettorale pone la Lega come traino della coalizione di centrodestra, anche in terra di Romagna. La soddisfa?
«Certamente si. Bisogna però dire che non è figlio del caso. Lo speravamo ed è arrivato. In tutti questi anni ci siamo sempre battuti e abbiamo lavorato tanto su temi che riteniamo importanti e fondamentali per i cittadini. Immigrazione, sicurezza, ripresa economica la sinistra li ha relegati a qualcosa di demagogico e privo di interesse concreto, noi no, e il voto dimostra chi ha avuto ragione. Ben per noi».
Il Centro destra è la prima forza elettorale e politica in Emilia Romagna se lo aspettava?
«La gente è stanca di avere false promesse, di retoriche intellettualoidi e soprattutto delle mancate risposte da parte di chi li governa. Ai problemi reali la sinistra risponde con le solite promesse, la Lega no, porta idee certe e precise di cambiamento e per questo siamo stati premiati. Adesso la sfida è continuare a mantenere e perché no incrementare questo consenso».
Il voto alla Lega di questo 4 marzo non è quindi un voto di protesta?
«Assolutamente no. E’ un voto consapevole e ben calibrato. Non è stato il nostro intento e il nostro lavoro intercettarlo. Noi abbiamo presentato risposte concrete alternative alla sinistra. Per questo siamo stati premiati. La protesta credo l’abbia abbondantemente catalizzata il movimento 5 stelle. Noi abbiamo intercettato invece il bisogno e la voglia elettorale di cambiamento. Dovremo essere bravi a concretizzarlo attraverso la buona politica dando le risposte giuste».
Un successo, quello della Lega in Romagna, che è diventato sempre più concreto partendo da Faenza dove avete rischiato di battere il sindaco uscente. Condivide?
«E stato il punto di partenza bissato poi con le elezioni comunali di Ravenna dove abbiamo portato il Pd ad uno storico ballottaggio».
Ora si avvicinano altri momenti elettorali amministrativi. Per il 2019 come vi muoverete?
«Come abbiamo sempre fatto. Rimarremo in mezzo alla gente. Abbiamo bisogno e vogliamo dare risposte. Noi al buonismo del Pd rispondiamo con le preoccupazioni delle persone che ogni giorno arrivano a parlare con noi nelle decine di banchetti che allestiamo nelle piazze. Ci crediamo, e i risultati elettorali ci stanno dando ragione, che si possa cambiare anche dal punto di vista locale in Romagna. Sono molto fiducioso che alle prossime amministrative un buon 50/60% dei comuni attualmente governati dalla sinistra potrebbe cambiare sponda. In questi un ruolo da protagonista la Lega, ne sono certo, lo avrà».