Formula 1, la Racing Bulls riparte dal veterano e dal «deb»: operazione riscatto in un Mondiale indecifrabile

Tomaso Palli
Incerto, come non lo si vedeva da un po’ il Mondiale di Formula Uno che scatta dall’Australia, nella tradizionale cornice di Melbourne. Un’incertezza parzialmente smorzata dalla curiosità di ciò che il campionato si porta in dote: dal debutto di Hamilton in Ferrari accanto a Leclerc, al giovane Kimi Antonelli che riporta l’Italia nello schieramento di Formula Uno (oltretutto alla guida di un mezzo performante), il livello di Red Bull e McLaren e tanto altro. Lasciate alle spalle ore di test, tra simulatore e pista, utile quest’ultimo ad un piccolo assaggio di quello che sarà, sale l’attesa per il primo semaforo in grado di dare i primi verdetti, certamente non definitivi.
L’ANNO DI YUKI
Chi nutre non poche speranze, dopo una stagione tutt’altro che positiva, è la Visa Cash App Racing Bulls di Yuki Tsunoda e il giovane rookie Isack Hadjar. Il team, meno faentino che mai visto l’avvicinamento sempre più costante alla sede di Red Bull a Milton Keynes, punta ad invertire il trend che, nelle ultime stagione, ha visto ridimensionare le speranze ottimistiche ai blocchi di partenza con epiloghi deludenti. Lo vuole Laurent Mekies, team principal, e lo vogliono i piloti, il confermato e oramai veterano Yuki Tsunoda e il franco-algerino debuttante Isack Hadjar, che si è accaparrato il sedile dopo la partenza di Lawson direzione Red Bull accanto a Verstappen. Il giapponese, superata la bocciatura della casa madre (era tra i papabili per affiancare Max), può trasformare la conferma di Racing Bulls in una grande opportunità di dimostrare, con maggiore continuità e lasciando da parte quel carattere fumantino che forse ha fatto guardare altrove Red Bull, il suo valore, senza pressioni e con la fiducia totale del team. Nell’altro lato del box, come detto, si affaccia alla Formula 1 il classe 2004 Hadjar che, dopo i test, ha dato l’impressione di essere il meno pronto tra i rookie: avrà bisogno di tempo, ma non è detto che la Formula 1 lo conceda.
ALL’ALBA ITALIANA
Il Gran Premio d’Australia torna ad aprire la stagione di Formula 1, l’ultima volta era accaduto nella stagione 2019. Sul circuito di Albert Park, dopo le prime prove nella notte di venerdì (alle 2.30 e alle 6), la terza sessione di libera sarà alle 2.30 di sabato prima della qualifica alle 6. Lancette indietro di un’ora, invece, per la gara di domenica quando alle 5 scatterà il gran premio su 58 giri complessivi. Ogni metro percorso nelle singole sessioni del weekend sarà in esclusiva su Sky (il canale di riferimento è SkySportF1) e NowTv con qualifiche e gara disponibili in differita su Tv8 alle 13.30 di sabato e alle 14 di domenica.
PRIMA DELLA RIVOLUZIONE
Saranno 24 gli appuntamenti del campionato, dall’Australia fino ad Abu Dhabi, il 7 dicembre prossimo, con la conferma di sette Sprint Race lungo la stagione. La prima in Cina (22/3), l’ultima in Qatar (29/11), in mezzo Miami (3/5), Belgio (26/7), Texas (18/10) e Brasile (8/11). Confermati anche i due appuntamenti italiani: quello ormai tradizionale in Emilia-Romagna, dal 16 al 18 maggio, a Imola e il Gp d’Italia, dal 5 al 7 settembre, a Monza. Il tutto con cinque rookie al via: oltre a Antonelli che sarà al fianco di Russel in Mercedes e Isack Hadjar in Racing Bulls, anche il pilota ferrarista Oliver Bearman in Haas, Gabriel Bortoleto con Sauber e Jack Doohan, figlio del cinque volte iridato in classe 500 Mick, alla guida di Alpine. Già storica, a modo sua, la stagione 2025, l’ultima prima di un cambio radicale di regolamento con la rivoluzione tecnica annunciata per il prossimo anno con monoposto più leggere, corte e strette, maggiore potenza del motore endotermico e ibrido, abbandono del drs e l’introduzione di override e aerodinamica attiva. E un importante cambio anche nello schieramento: saluterà Sauber per fare spazio ad Audi e si aggiungerà General Motors/Cadillac aumentando così le vetture in pista a 22 (da 20 che sono oggi).