Forli, nuova sede per la coop Elettronsea, esempio di workers buyout
È stato il Sindaco di Forlì Davide Drei a tagliare il nastro della nuova sede di Elettronsea a Forlì, cooperativa che in pochissimo tempo ha raggiunto obiettivi significativi in termini di volume di affari e occupazione, guadagnandosi la fiducia di clienti internazionali come Ferretti Yachts, Cantieri del Pardo, Solaris, Pershing, Wally, Itama e molti altri.
All’inaugurazione sono intervenuti il presidente della cooperativa, Marcello Molinari, il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, e il responsabile di settore, Gabriele Zelli. La storia di Elettronsea si inserisce in modo originale nel novero dei “workers’ buyout”, le cooperative create da gruppi di lavoratori che mettono in comune risorse e voglia di fare dopo avere concluso una precedente esperienza.
«Siamo partiti con una sola certezza: sappiamo fare bene il nostro lavoro», ha detto il presidente Molinari, ricordando come è nata la cooperativa: due anni fa gli attuali soci – tutti dipendenti di un’altra realtà – decisero di investire insieme su se stessi, portando a valore il prezioso know-how che avevano costruito nell’arco di dieci anni.
Una scelta non facile, che si è rivelata di prospettiva: il trasferimento nel nuovo stabilimento, grande 700 metri quadri, 3 volte il precedente, ha confermato un percorso di sviluppo che in poco più di 24 mesi ha portato la cooperativa a 3 milioni di euro di fatturato. Oggi Elettronsea dà lavoro a 25 persone ed è una cooperativa giovane in tutti i sensi, con un’età media inferiore ai 40 anni. L’attività si estende a tutta l’impiantistica elettrica, civile, industriale e terziaria, ma è il settore della nautica, che occupa oltre il 50 per cento della produzione, ad avere avuto particolare fiducia nella cooperativa forlivese.
Il direttore generale di Legacoop, Mario Mazzotti, congratulandosi con tutta la squadra, ha ricordato che quando il lavoro si organizza in maniera solidale può diventare impresa: la forma cooperativa consente alle persone che decidono di rischiare insieme di condividere un percorso di crescita, dove è il lavoro che controlla il capitale, e non viceversa.