Riccardo Isola - «In corso Matteotti la situazione non è più sostenibile. La mobilità di pedoni e ciclisti è resa insicura dalle auto parcheggiate e in movimento». Così il circolo Legambiente Lamone Faenza, Fiab Faenza e Salvaciclisti Faenza fotografano la situazione della viabilità in unod ei corsi più frequentati e importanti della città. «Quello che si crea ogni giorno - proseguono - è un esempio di congestione dello spazio, aggravata dal Piano sosta del 2013, che in centro storico ha ristretto marciapiedi e sedi stradali. In un tratto di corso Matteotti gli stalli per auto hanno invaso il marciapiedi. Inoltre – aggiungono le associazioni - moltissimi automobilisti parcheggiano anche in divieto di sosta, un abuso costante e fin troppo tollerato».
Per gli ambientalisti «le auto circolanti si trovano spesso ad invadere la stretta corsia ciclabile. I disagi e i rischi di incidenti sono altissimi. Per risolvere i problemi e migliorare la qualità abitativa, è necessario includere corso Matteotti in una zona a traffico limitato permanente, in continuità con l’asse via S. Maria dell’Angelo, via Severoli e via Torricelli. A Faenza – proseguono - da due anni si ripetono gli annunci dell’Amministrazione sul Pums, ma fino ad oggi non si sono visti atti concreti. Oltre alle necessarie piste ciclabili tra città e forese, si deve intervenire sulle criticità diffuse del centro storico». Criticità che riguardano via Cavour, corso Baccarini, corso Saffi, corso Mazzini dove per le associazioni «l’incrocio con via Cavour e quello con Piazza II Giugno sono dei grovigli assurdi». Questo «insostenibile impatto del traffico sulla vivibilità urbana e sulla qualità dell’aria, impone un cambio radicale nella pianificazione della mobilità».
Da palazzo Manfredi la risposta non tarda ad arrivare. L’assessore Antonio Bandini ricorda infatti «l’unica strategia efficace per combattere questi comportamenti incivili e non rispettosi delle regole che già ci sono è quella di potenziare il controllo». Per far questo le strade sono due. «In primis - spiega Bandini - quello di potenziare il servizio di controllo da parte della polizia municipale. In seconda istanza c’è l’idea di portare un controllo ancora maggiore che limiti a chi ne ha veramente diritto la fruibilità di queste vie con l’auto. Mi riferisco - prosegue - ai residenti e per far questo l’unico struimento efficace è l’installazione di una tecnologia adeguata, come ad esempio Sirio, che riporti la Ztl di Faenza ad essere una vera, sicura e contemporanea zona a traffico limitato. Il tutto - conclude l’assessore - passa comunque in primo luogo dall’educazione dei cittadini che certi comportamenti non dovrebbero tenere».