Faenza, un libro per i 60 del Consorzio vini con interventi di Lucarelli, Cernilli e Morandi
Riccardo Isola - Lasciare una traccia indelebile nella storia dedicata al mondo del vino, dei territori e delle specificità sociali, economiche, storiche e antropologiche che caratterizzano la Romagna. Oltre 200 pagine, correlate da numerose fotografie, dati, informazioni, infografiche che cerca di unire rigore scientifico e facilità di divulgazione. Un racconto a più mani che possa avvicinare il lettore, il gustonauta, l’appassionato del mondo del vino e il curiosi in senso lato a questo terroir vitivinicolo, la Romagna appunto, in costante ascesa. Promotore di questa iniziativa editoriale è il Consorzio vini di Romagna che nel suo sessantesimo compleanno ha voluto lasciare una testimonianza concreta, ma senza voglia di autocelebrazione, sul racconto e sugli sforzi che da più di mezzo secolo sta mettendo per il vino di queste terre. «Abbiamo voluto fare qualcosa di diverso - spiega la presidente del Consorzio, Ruenza Santandrea - che celebrare un compleanno, seppur importante, per uscire dall’autocelebrazione fine a se stessa. Abbiamo creato un libro che si rivolge a tutti coloro che amano il vino e sono curiosi di scoprire la storia che ci sta dietro. Dalle persone ai borghi, dal vino alle sottozone , dalla cultura al folclore e alla gastronomia. In definitiva .- conclude la presidente - abbiamo voluto cercare di raccontare una Romagna con non ci si aspetta e che ha tanto da dare». Una pennellata inedita che per Cernilli, noto giornalista di vino e di cultura del cibo «mette in evidenza alcune delle caratteristiche uniche che ha la Romagna: il suo stato d’animo, l’accoglienza, la differenziazione di suoli, geologie e quindi di interpretazioni per il Sangiovese e per i vini in genere». Anche per lo scrittore Lucarelli, che nel libro ha partecipato con un racconto inedito «Dobbiamo saper raccontare quella Romagna dell’entroterra ancora troppo poco conosciuta. Come narratori dobbiamo puntare sul gusto, sulla scoperta, sulla bellezza e sull’armonia che la Romagna in calice sa regalare. Non a caso, qui da noi, se hai sete ti viene offereto un bel bicchiere di vino... e già questo non è cosa da poco»