Margherita Calzoni - L'associazione «Giovani ragazzi down» di Faenza, composta da famiglie di ragazzi con trisomia 21 e altre disabilità cognitive e relazionali lievi, da anni porta avanti il progetto «Si può fare» finalizzato al raggiungimento di diverse autonomie sia in ambito domestico che lavorativo.
La «Bottega della Loggetta» in questo periodo estivo ha così declinato il progetto a tema marittimo con «Si può fare in barca a vela», realizzando un’azione di apprendimento esprerienziale di outdoor education come strumento per sviluppare il sistema deduttivo-intuitivo, le capacità di problem solving e stimolare le dinamiche di gruppo (la barca a vela funziona soltanto se tutto l'equipaggio collabora). Un'equipe formata dallo skipper Enrico Pozzani Pavirani, istruttore federale Fiv, aiuto skipper e l’educatrice professionale Ambra Bianchi, hanno permesso a ragazzi con disabilità intellettiva di gestire una barca a vela distribuendosi nelle diverse postazioni di guida quali: timone, fiocco e randa. Il partner tecnico che ha permesso di realizzare il progetto è la Congrega velisti di Cesenatico e l'imbarcazione utilizzata è stata «Clada» (lunghezza 9 metri, capienza 7 persone).
Il 16 giugno Giovanni Ponzo, Rossa Diso e Maria Luisa della Ragione sono così salpati alle 10 navigando per due ore in mare aperto. Alla pre partenza il capitano della capitaneria di porto, Roberta di Donna si è recato personalmente per effettuare il saluto di buon auspicio ai ragazzi, che ricordiamo sono i commessi della stessa Bottega della Loggetta.
Il 21 luglio si è bissata l’esperienza. Questa volta a salpare sono stati Marco Casamassima, Alessio Patuelli e Tommaso Albonetti ovvero la fascia di rappresentanza medio-piccola dell'associazione (ragazzi con disabilità intellettiva in età pre-adolescenziale).