Faenza, riciclaggio: il gip dispone il sequestro di beni e azioni dell'imprenditore Vincenzo Secondo Melandri
Il gip Andrea Galanti al termine dell'indagine nell'ambito dell'operazione Malavigna, condotta dalla Dia di Bologna e dalla Finanza di Ravenna ha emesso un provvedimento di sequestro del patrimonio di Vincenzo Secondo Melandri, il "re del vino" faentino arrestato nel 2016 con l'accusa di riciclaggio e frodi fiscali. L'indagine coordinata dal procuratore capo di Ravenna, Alessandro Mancini e dal sostituto Lucrezia Ciriello ha portato alla luce una serie di compravendite di vino fittizie con relativa emissione di fatture false. La mattina del 10 gennaio la Dia ha eseguito non solo nella nostra provincia, ma anche in quelle di Forlì e Brescia, il provvedimento di sequestro sui conti correnti, deposito titoli, partecipazioni societarie, 80 terreni, 4 auto d'epoca e 85 beni immobili dell'imprenditore 50enne Melandri per un valore di circa 50 milioni di euro. Sequestrati anche beni dell'ex moglie dell'imprenditore e dell’attuale compagna. Secondo il gip Galanti, tra il '96 e il 2016, Melandri avrebbe accumulato oltre 14 milioni di euro con una evidente discrepanza tra redditi dichiarati e reali.Il processo in abbreviato dovrebbe chiudersi il mese prossimo.