Faenza, parte dalla sala del Borgo il festival del cinema indipendente statunitense e non solo
Federico Savini
Parte questa settimana per chiudersi il prossimo 5 marzo, con un programma in via di completamento in questi giorni la prima edizione del Noam Faenza Film Festival, prima rassegna cinematografica in forma festivaliera mai ospitata nella città manfreda. Organizzato dall’associazione Filmeeting, con varie collaborazioni (dalla Fototeca Manfrediana ai gestori delle sale Sarti ed Europa), il festival avrà come focus la produzione cinematografica indipendente nordamericana, che dopo essere stata al centro del dibattito cinefilo per almeno un paio di decenni (in particolare gli anni ’80 e ’90 del Novecento, quando era pressoché l’unica cinematografia non major ad avere chance per girare il mondo), è da tempo (forse troppo tempo) stata oscurata dall’emersione di cinematografie di altri Paesi, oggi molto più facilmente fruibili (e riscopribili) grazie allo streaming.
Ma il Nord America, dunque non solo Usa ma anche Canada, Messico e isole centramericane, ha tutt’altro che smesso di affascinare e produrre creatività cinematografica di alto livello, a partire proprio dagli scenari e dall’immaginario statunitense, quello che sempre nel Novecento ha colonizzato l’iconografia dello spettacolo mondiale. E allora tecnicamente il Noam festival partirà già sabato 25 con l’anteprima della mostra del fotografo faentino Francesco Lusa, «17 Western American Wood Utility Poles & Other Stories», al via alle 16 all’Officina Matteucci di corso Mazzini 62, dove resterà aperta fino al 5 marzo. L’esposizione racconta il viaggio americano di Lusa nel 2017, quasi un «ritorno a casa» in un luogo che il faentino aveva sempre e solo immaginato, con scatti rigorosamente in pellicola 35mm reperita nei drugstore, tra strade secondarie e autentiche «wasteland». Sempre sabato 25, alle 18 al cinema Europa sarà proiettato «Un’antenna sul tetto» di Alessandro Quadretti, prima faentina del documentario dedicato a TeleModigliana e prodotto da Crinale Lab.
Dal 1° marzo partirà il festival vero e proprio, per due serate al cinema Europa e poi dal 3 al 5 marzo al Sarti. Mercoledì 1 partiranno due delle tre sezioni del festival, ossia la Noam Special (fatta di incontri, workshop e proiezioni speciali, si partirà alle 20.30 con il talk con Simone Soranna dedicato alla New Hollywood) e la Noam Classic, con la proiezione alle 21.30 del cult-movie American Graffiti di George Lucas, che festeggia il mezzo secolo (l’intero festival si chiuderà il 5 marzo con la proiezione del non meno mitico The Warriors - I guerrieri della notte di Walter Hill)
Giovedì 2 gli eventi «special» proseguiranno al cinema Europa dalle 14.30 con il documentario dedicato al fotografo britannico Eadweard Muybridge, mentre alle 20.30 sarà a Faenza Francesco Oggiano, giornalista di Will Media che approfondirà l’influenza della comunicazione digitale americana sull’Italia. Giovedì 2 partirò però anche il concorso per lungometraggi del festival: alle 17 toccherà a Skinamarink di Kyle Edward Ball, film a bassissimo budget dedicato alla psiche infantile. Alle 21.30 sarà la volta di Sanctuary di Zachary Wigon, sofisticato meccanismo di autodistruzione drammaturgica. Questo prima che il prossimo fine settimana il Noam Festival entri completamente nel vivo al cinema Sarti.