Faenza, nel week-end c'è Semi di futuro, fiera dell'economia solidale e consumo consapevole
Sandro Bassi - «Tema di quest’anno è “rifugi/rifiuti”, escogitando di tutto per aumentare i primi e diminuire i secondi». Così Pier Domenico Laghi, presidente della cooperativa Ceff «Francesco Bandini», nel presentare la sesta edizione di «Semi di futuro», fiera dell’economia solidale e del consumo consapevole che si terrà questo fine-settimana, da venerdì 24 a domenica 26 novembre, a Palazzo Esposizioni.
«In una società e in un’economia troppo spesso subordinate alla logica del profitto – gli fa eco Patrizia Bozza, vicepresidente del Comitato Centro Economia Solidale di Faenza ed esponente di Mani Tese, tra i promotori dell’iniziativa – dove crescono conflitti, sfruttamenti, precarietà ed esclusione, è presente un movimento di donne e di uomini alla ricerca di nuovi stili di vita, non fondati sul “ben-avere”, ma su un “ben-essere” della persona e della collettività, secondo criteri etici, di equità e solidarietà». «Noi siamo arrivati al dodicesimo anno di vita – aggiunge Bozza – ma nel frattempo le emergenze sono aumentate: il dibattito ed alcune recenti normative, come la legge regionale 16 del 2015, evidenziano la necessità di ridurre i rifiuti ed oggi si pone con forza il tema di come il ciclo “riparazione-riuso-riciclo” sia condizione necessaria e non più rinviabile per la vita futura del Pianeta Terra».
«I drammi dell’immigrazione e delle nuove povertà – aggiungono Mauro Gurioli e Giovanna Brondino, del comitato organizzatore - ci impongono di costruire “rifugi di accoglienza” per tutte quelle persone che affidano la propria vita e quella dei loro figli a viaggi della speranza in cerca di un rifugio; un rifugio per evitare che le persone stesse diventino “rifiuti” o “scarto”, come ha detto papa Francesco nell’Evangelii Gaudium».
«C’è anche il fatto, ineludibile, che nei prossimi anni i migranti aumenteranno – aggiunge sempre Bozza – se è vero, come ha affermato anche l’Onu di recente, che sempre più gente si dovrà spostare per ragioni climatiche, sociali, politiche, belliche ed economiche; basti citare il Maghreb, che da solo perde oltre 1000 km quadrati all’anno di terreno produttivo in seguito alla desertificazione».
Ma insomma cosa prevede in concreto «Semi di futuro»? Lo schema è quello ormai consolidato nelle precedenti edizioni ma quest’anno ci sono novità concertistiche – il “RifugiArti in Musica” di sabato sera alle 21, con Fabrizio Caveja, Metallurgica Viganò, MoMa, Quinzan e Sblerg, a cura del Gruppo Acquisto Solidale di Faenza – teatrali (lo spettacolo di Alberto Bedeschi alle 19 di domenica) e legate a cultura e ristorazione. Alla parte strettamente fieristica partecipano oltre 40 espositori, attivi nel campo solidale ed eco-compatibile «che hanno condiviso con noi – spiegano gli organizzatori – la carta dei valori alla base della manifestazione, confermando il loro impegno a valorizzare dimensione locale e relazioni per la giustizia, la sostenibilità sociale ed ecologica. I settori rappresentati sono commercio equo e solidale, abitare verde, editoria e prodotti culturali, riciclo ed eco-art, educazione, eco-trasporti, associazioni e laboratori socio-occupazionali, artigiani del cibo, bio-ospitalità ed artigian art».