Faenza, le cantine e i produttori concordano: «Anche se la paura generale c’è, per ora non notiamo grandi cali sulle vendite»

Riccardo Isola - All’interno della filiera del mondo del vino uno dei punti cardine sono, ovviamente, le cantine. Produttori e aziende che interpellati hanno scattato una fotografia sullo stato dell’arte degli ordinativi, in relazione al post entrata in vigore delle nuove sanzioni del Cds sulla guida in ebbrezza, che appare eterogenea. Chi per ora non ha notato grandi cambiamenti in negativo è Ca’ di Sopra. La cantina dei fratelli Montanari a Marzeno conferma, infatti, come «al di là delle voci e dei commenti che sentiamo anche noi sia dai ristoratori che dai privati che vengono in cantina - sottolinea Giacomo Montanari - questo inizio dell’anno non registriamo effetti particolarmente negativi. In estrema sintesi - aggiunge - notiamo un stanca fisiologica degli ordinativi in gennaio, ma in linea con quella che abbiamo sempre registrato gli anni precedenti. Gennaio non è il mese del vino visto che veniamo dopo un periodo, quello natalizio, invece fortemente vocato alle vendite. Speriamo - conclude il co-titolare dell’azienda vitivinicola faentina - che febbraio e i prossimi mesi non ci smentiscano». Qualche cosa di diverso lo registra Hermes Rusticali. L’enologo e titolare assieme alla famiglia della Tenuta l’Uccellina di Russi sottolinea come «per ora la situazione è variegata. Non registriamo una crescente e costante diminuzione degli ordinativi, al massimo vediamo uno spostamento più in avanti nel tempo degli acquisti. È comunque una cosa relativamente fisiologica, in gennaio, ma non ovunque è però così. La piazza di Bologna - spiega - è forse quella che per ora sta rallentando spostando in avanti possibili nuovi ordini. C’è ancora grande incertezza e, forse, disinformazione sulla questione dei limiti e sanzioni legati al Codice della Strada. Notiamo - chiude il giovane vigneron romagnolo - che chi viene in cantina, anche se privati, la bottiglia la bevono a casa: Sentiamo più paura, quasi di psicosi, sui rischi legati alla possibilità di perdere la patente». C’è poi chi, con doppio ruolo, quello della cantina e dell’agriturismo, ci tiene a rimarcare come «questa fase di incertezza e paura c’è. Abbiamo bisogno - commenta Mauro Altini de La Sabbiona - di aiutare il cliente e il visitatore a prendere consapevolezzadi sé nei confronti della propria risposta fisiologica all’alcol. Per questo - prosegue - in agriturismo promuoviamo l’iniziativa della wine bag. Non finisci la bottiglia e noi ti diamo la possibilità di portatela a casa. In cantina invece oltre alla degustazione accompagnata da cibo, informiamo su tempi e caratteristiche di un bere consapevole in funzione del genere, del peso e del tempo. Infine - chiude l’imprendiotre di Oriolo - al di là del momento di stanca fisiologica che si registra nei primi due mesi dell’anno, il vero termomentro sarà marzo quando alla Torre inizieranno gli eventi che puntano tutto sul vino. Speriamo che chi di dovere possa aiutarci, magari potenziando un servizio di trasporto pubblico nei week-end per poter far fronte a questa paura collettiva». Un altro produttore, parliamo di Alessandro Morini della cantina Poderi Morini evidenzia come «qualche calo, soprattutto nelle tempistiche di conferma degli ordini, nel mondo della ristorazione lo stiamo subendo». Percentuali ancora relativamente contenute «ma non possiamo dire che non ci siano. Speriamo - prosegue Morini - che dopo questa fase di incertezza e psicosi le cose, magari verso la tarda primavera, possano iniziare a cambiare. Il territorio è stato colpito duramente in questi anni, Covid, impennata inflazionistica, poi alluvioni, adesso ci manca solo la paura del bere e rischiamo di ricevere l’ennesimo schiaffo che sicuramente bene non farà a tutto il comparto».