Roberto Gentilini* - Il 2020 viene archiviato a Faenza, presso «l’Osservatorio Meteo Torricelli» come l'anno più caldo in assoluto dal 1946, aggravando una tendenza votata al rialzo che dal 2014 non conosce soste. L'inverno del 2020 è stato il più caldo della storia faentina dal dopoguerra con un mese di febbraio caldo come marzo o inizio aprile. Pochissima la pioggia nel corso dell'anno. Infatti sono caduti in totale solo 450,8 mm d'acqua;negli ultimi 100 anni di rilevamenti pluviometrici solo il 1988 ha fatto segnare meno pioggia con appena 410 mm.
Di seguito alcuni dati principali: la temperatura media annuale: +15,3°C (+1,5°C sulla norma); temperatura massima assoluta: +38,3°C il 22 agosto; temperatura minima assoluta: -4,0°C il 7 gennaio; pioggia totale: 450,8 mm (-307.1 mm sulla norma storica); mese più piovoso:Dicembre: 115.4 mm; mese più secco: febbraio: 3,0 mm; giorni di pioggia: 93 (-9 rispetto al 2019); giorno più piovoso: 35,4 mm il 2 dicembre. Nessun giorno di neve nell'anno. Massima raffica di vento:79 km/h da sud ovest il 11 febbraio. I temporali sono stati solo 9 contro una media storica di 18/20 temporali annuali con la presenza di una grandinata.
Come si evince dai dati riportati sopra, il 2020 si è presentato come un anno molto secco e molto caldo. L’inverno scorso praticamente non è esistito,presentando un mese di febbraio quasi senza pioggia e con temperature primaverili. Non si è registrato nemmeno un giorno con neve durante l’anno, situazione rara, in quanto accaduta solo 5 volte negli ultimi 75 anni, precisamente nel 1949, 1975, 1989, 2016 e 2020 appunto.
I cambiamenti climatici anche «nell’orticello faentino» sono purtroppo molto evidenti. La temperatura media negli ultimi 30 anni è salita di oltre un grado che in climatologia è già un valore rilevante. Questi aumenti modificano gli equilibri stagionali con lunghi periodi caldi e siccitosi, alternati a periodi più brevi molto piovosi. Tutto ciò determina un mancato equilibrio anche a livello ambientale. La vegetazione non riposa. Con i cambiamenti climatici, teoricamente possono aggravarsi forme di pandemia che purtroppo stiamo sperimentando. E’ chiaro che questo trend climatico, in forte consolidamento specialmente a partire dal 2014, non promette nulla di buono nemmeno per il 2021. Le temperature medie che si registrano a Faenza negli ultimi 7 anni sono tipiche delle costa molisana o addirittura del nord della Puglia. Stagioni invernali corte e poco fredde, se non addirittura molto miti. Stagioni primaverili che purtroppo tra fine marzo e inizio aprile spesso presentano il grave problema delle ghiacciate tardive ,nefaste per l’agricoltura già in stato di avanzata fioritura. Per non parlare delle estati sempre termicamente caldissime e con pochi temporali. Questi ultimi spesso violenti. In estate ormai sfiorare o raggiungere i 40 gradi è diventato normale. Negli anni ‘60 e ‘70 era già troppo se si registravano picchi annuali di 32-33 gradi peraltro asciutti e ventilati e non umidi e soffocanti come quelli di questi ultimi decenni. L’autunno poi spesso si presenta molto piovoso e mite. Le piogge interessano proprio nella stagione autunnale anche le aree del nostro appennino, incrementando la frequenza delle piene dei fiumi più rare negli anni ‘80. Questo quadro appena descritto potrebbe tranquillamente essere valido per il 2021. Le probabilità che ciò si verifichi sono molto alte. Infatti annate termicamente normali, negli ultimi 25 anni, sono state solo 4, una percentuale irrisoria rispetto a tutti gli altri anni più caldi della media storica. Sono dati oggettivi che certificano l’accelerazione di questi mutamenti climatici che nell’arco di una sola generazione sono purtroppo molto evidenti. E’ chiaro che se non metteremo un freno all’inquinamento indiscriminato nefasto per ambiente, salute e clima, forse potremo sperimentare aumenti di temperatura ancora più eclatanti che inciderebbero drammaticamente nella nostra vita quotidiana, modificando seriamente le nostre abitudini e la nostra economia. L’andamento registrato a Faenza è comunque in linea con gli aumenti registrati a livello globale, segno tangibile che i cambiamenti climatici sono una vera emergenza del nostro tempo.
*Osservatorio «Torricelli» di Faenza