Da Fellini a Ericailcane, da Bacon a Hiroshige, un’estate dedicata anche alle mostre
Elena Nencini
Perchè in estate bisogna pensare di andare solo al mare? Quest’anno anche le città della Romagna offrono alternative al semplice bagnasciuga; diverse le mostre da visitare da Rimini a Bologna, passando per Faenza e Ravenna. Non parliamo di cose di poco conto, ma di nomi come Picasso, Fellini, Guercino, Hiroshige, Bacon e molto altro.
BOLOGNA
A Palazzo Belloni fino al 15 settembre è visitabile la mostra «Francis Bacon. Mutazioni» dedicata ad uno degli artisti più importanti e discussi del Novecento. Circa 70 opere, fra disegni, pastelli e collage, realizzati da Bacon tra il 1977 e il 1992, sono un vero e proprio viaggio intorno alla figura umana, un’indagine in cui personaggi, papi e crocifissioni non sono più solamente solitari protagonisti del proprio spazio ma diventano una grande metafora della vita. Attraverso i suoi tratti potenti, Bacon accompagna il visitatore in un percorso visionario dove si incontrano demoni e verità, dolori e contraddizioni della coscienza che condensano in sé il disagio e l’inquietudine della società del XX secolo.
La Fondazione Mast presenta per la prima volta in Italia una mostra interamente dedicata all’opera che il fotografo americano W. Eugene Smith (1918-1978) ha realizzato a partire dal 1955 su Pittsburgh, (Pennsylvania, USA), la città industriale più famosa del primo Novecento. 170 stampe vintage sulla città dell’acciaio e insieme sull’America degli anni Cinquanta, tra luci, ombre e promesse di felicità e progresso. In circa tre anni realizzò 20.000 negativi, 2.000 masterprint e per tutta la vita cercò, senza riuscirci mai completamente, di produrre il saggio definitivo che avrebbe rivelato l’anima della città senza lasciare fuori nulla.
Geishe e samurai, donne bellissime ed eroi leggendari, attori kabuki, animali fantastici, mondi visionari e paesaggi bizzarri sono i protagonisti di Giappone. Storie d’amore e di guerra a Palazzo Albergati fino al 9 settembre. Attraverso una selezione di oltre 200 opere dei più grandi artisti dell’Ottocento giapponese tra cui Hiroshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi, la mostra offre un panorama completo anche sulla vita dell’epoca in Giappone, con l’esposizione di vestiti di samurai, kimono, ventagli e fotografie. Il percorso si snoda tra il mondo femminile delle Geishe e delle Ōiran (le cortigiane d’alto rango) e il fascino dei leggendari guerrieri samurai, il racconto della nascita dell’ukiyo-e e le famose stampe Shunga ricche di erotismo, le opere che ritraggono gli attori del teatro Nō e Kabuki accanto a quelle che rappresentano la natura. Un’anteprima per la grande mostra che si terrà da ottobre al Museo archeologico della città felsinea su Oltre l’onda. Hokusai Hiroshige.
RIMINI
Ultimi giorni (fino al 15 luglio, per visitare Visibile e invisibile, desiderio e passione – Guercino e i Gandolfi, Duranti e De Carolis, Picasso e Fellini, il tema della terza edizione della Biennale del Disegno che ospita ben 33 mostre e un percorso di 2.000 opere, che tocca tutti i processi creativi - disegno antico e moderno, fumetto e architettura, calligrafia e grafica, pittura, street art e cinema - scegliendo una traccia sotterranea come l’erotismo. Difficile scegliere tra le tante mostre quali vedere assolutamente, sicuramente Castel Sismondo ospita nomi come Picasso e Fellini: dell’artista spagnolo sono visibili 66 incisioni – acqueforti, acquetinte e puntesecche – eseguite da Picasso nel 1968 per illustrare la tragedia satirica attribuita a Fernando de Rojas, La Celestine. Accanto 42 disegni inediti di Federico Fellini realizzati durante le riprese del film Casanova che raffigurano una serie di personaggi protagonisti di doppi sensi e metafore.
Passando all’arte contemporanea alla Far i Disegni americani di Vanessa Beecroft e quelli dei bolidi del designer riminese Davide Arcangeli. Al Museo della Città Delineavit. Guercino e il caso del Falsario riunisce più di 100 opere, prevalentemente paesaggi, realizzati sia dal Guercino (1591-1666), che dal suo celebre falsario settecentesco.
Alla Casa del Cinema Fulgor gli onirici fumetti di Sergio Toppi e la mostra Potente di Fuoco con i disegni realizzati da bambino dallo street artist Ericailcane.
RAVENNA
Inaugura sabato 23 giugno alle 18 (fino al 15 luglio) la mostra La Tradizione del Nuovo - Premio Giulio Guberti Anno I, in cui verranno esposte le opere di due artisti under 40 Elisa Strinna e Giuseppe De Mattia. Il Premio è dedicato al medico e critico Giulio Guberti, che curò un’importante stagione di mostre all’allora Pinacoteca Comunale di Ravenna. Elisa Strinna è stata selezionata per la sua sofisticata ricerca sui confini tra natura e cultura. Sperimenta nei propri lavori modalità di traduzione linguistica del mondo, in una sorta di ricerca del ritorno alle origini che incrocia il tema dei ritorni e delle reminiscenze.
Archivio e collezione sono invece le ossessioni da cui scaturisce la ricerca artistica di Giuseppe De Mattia, il cui lavoro tende a salvare ciò che è generato dal passaggio del tempo, come scarto, e di prendersene cura. De Mattia vede degli archivi dove nessun’altro li vede: ad esempio i fogli di prova per le penne che normalmente vanno buttati, De Mattia invece se li è fatti spedire, li ha collezionati, li ha selezionati ed infine li ha incorniciati con un ampio passepartout, costringendo lo spettatore ad osservarli con la stessa cura che si riserva all’arte figurativa (Made in Germany).
Una sala sarà inoltre dedicata alle foto di archivio di Giulio Guberti e degli artisti e amici che lo hanno frequentato, alle riviste de La tradizione del nuovo che saranno esposte in visione e in generale alla ricostruzione di quella fase artistica e creativa di Ravenna.
FAENZA
Inaugura venerdì 29 giugno alle 19 Ceramics Now: l’arte contemporanea internazionale al Museo internazionale delle Ceramiche di Faenza (fino al 7 ottobre): il museo festeggia gli 80 anni del concorso Internazionale della Ceramica d’Arte contemporanea. 60° Premio Faenza con una mostra particolare: 17 curatori internazionali hanno scelto 53 artisti contemporanei che lavorano con la ceramica. L’edizione 2018 del Premio si trasforma in una grande Biennale della Ceramica Contemporanea Internazionale, ad invito, curata dai critici d’arte internazionali. Non solo scultura ma anche, e soprattutto, progetti installativi e performativi saranno i veri protagonisti di questa esposizione. Una riflessione sul significato, oggi, della ricerca scultorea ceramica, nella quale le nuove generazioni stanno avviando percorsi di ricerca misti e contaminati tra linguaggi contemporanei differenti.