Cremazioni in forte aumento nel faentino e nel ravennate
Barbara Gnisci, Silvia Manzani - La cremazione è la forma di sepoltura che registra un continuo aumento nel territorio. Lo riferisce Azimut, gestore cimiteriale dei territori di Cervia, Faenza e Ravenna: «A Faenza, la pratica sfiora il 40% e Ravenna e Cervia si sono attestati nel 2016 al 31%». Varie le ragioni di questa scelta che si possono imputare al desiderio di non lasciare troppe incombenze ai figli, in quanto si tratta di un processo definitivo; alla sensibilità dei cittadini nel cercare di occupare meno spazio e di evitare gli ampliamenti delle aree cimiteriali e anche ai costi più contenuti della pratica. «A tutto ciò – continua Azimut – si aggiunge il fatto che, chi ha assistito personalmente a operazioni di esumazione o estumulazione, ha constatato la sempre più frequente mancata mineralizzazione dei corpi».
Ed è in aumento anche il ricorso alla dispersione o all'affidamento personale delle ceneri: «Si tratta di possibilità introdotte dalla legge regionale 19 del 2004 ma, pur essendo passati tanti anni, vi è ancora scarsa informazione circa le regole alle quali attenersi. Per esempio l'affidamento personale dell'urna a un familiare, oltre a ridurre sensibilmente la possibilità di elaborazione del lutto, pone dei vincoli all'affidatario in termini di sorveglianza e tutela contro il furto o la profanazione dell'urna. In merito la Chiesa, avendo ammesso la pratica della cremazione già dal 1963, si è espressa chiaramente contro la dispersione e l'affidamento personale delle urne, ribadendo che le stesse devono essere collocate nei cimiteri».
Parlando in termini economici, Azimut precisa che «quando si organizza un funerale bisogna tenere presenti varie tipologie di spese: quelle per i servizi resi in camera mortuaria (operazioni di tanatocosmesi, vestizione ed esposizione nelle camere ardenti); quelle relative ai servizi e beni offerti dalle imprese funebri (manifesti, fiori, disbrigo pratiche, cassa) e quelle relative alla eventuale concessione di un loculo, all'operazione di sepoltura con opere murarie o allo scavo fossa)». Gli ultimi aumenti delle tariffe Azimut, per spese cimiteriali, di camera mortuaria e cremazione risalgono al 2015 e si attestano allo 0,1% su tutte le tariffe, a esclusione della cremazione che nel 2014 era salita del 2%. «Sulle tariffe della cremazione, sia di salme che di resti mortali i residenti dei territori di Castel Bolognese, Faenza, Ravenna e Cervia hanno una riduzione del 20% rispetto a quelli provenienti da altri territori».
Per quanto riguarda gli ampliamenti delle aree cimiteriali, Azimut fa sapere che «è un aspetto che teniamo monitorato assieme alle Amministrazioni Comunali di riferimento. I costi per l’ampliamento dei siti cimiteriali sono a carico dei Comuni e bisogna essere molto prudenti per evitare di occupare spazi che dovranno essere urbanizzati, recintati, approvvigionati di utenze come acqua ed energia elettrica, oltre che essere manutentati nel tempo. Invece degli ampliamenti è preferibile guardare con interesse alle eventuali costruzioni in spazi esistenti o al recupero dei manufatti abbandonati a causa dell'estinzione delle famiglie».