Covid-19, dal 4 al 10 gennaio stabile in Romagna: 3742 nuovi positivi (11,1% dei tamponi)
Nella settimana dal 4 al 10 gennaio, in Romagna, si sono verificate 3.742 positività su un totale di 33.687 tamponi, con una incidenza dunque del 11,1 per cento, sostanzialente in linea rispetto al dato della settimana precedente e con un calo in valore assoluto di circa 150 casi; l'incidenza inoltre resta al di sotto della media nazionale (slide 4). Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un calo nei territori di Forlì, Ravenna e Rimini, mentre Cesena risulta in aumento (slide 5); medesimo trend si riscontra quanto all’indicatore delle positività su popolazione residente (slide 7). La percentuale di asintomatici media romagnola è sul 40 per cento, (slide 8). La performance dei tempi di refertazione dei tamponi (slide 6) entro le 48 ore si attesta sull'89 per cento, sostanzialmente in linea con la settimana scorsa. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, a fine della scorsa settimana la quota di 619 ricoveri mantiene l'azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid; in calo però i ricoverati nelle terapie intensive, sia in valore assoluto (44 contro 41) sia in percentuale rispetto al totale dei ricoveri: 6,8 contro 7,3 (slide 13), la percentuale dei ricoverati in terapia intensiva resta comunque inferiore a quella media regionale. "Sebbene nel periodo di riferimento si registrino lievi cali della maggior parte degli indicatori, possiamo affermare che nelle ultime settimane i dati continuano a mantenere un andamento a dente di sega - commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini -, e conseguentemente, nonostante l'inizio delle vaccinazioni, resta indispensabile mantenere altissima la guardia e rispettare le linee guida relative alle pratiche per cercare di limitare il rischio di contagio. Ormai l'abbiamo detto tante volte: i dati dei ricoveri devono calare, altrimenti rischiamo di mettere a repentaglio l'attività anti covid. E non dobbiamo neppure sottovalutare il rischio di nuovi picchi che, sebbene in Romagna la situazione sia leggermente migliore che altrove, metterebbero a dura prova la tenuta dei servizi, in particolare quelli ospedalieri. Veniamo da quasi 11 mesi di sforzi sovrumani da parte del personale, che ringraziamo una volta di più, e di conseguenza, proprio perchè col vaccino si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel, tutti dobbiamo essere pronti a qualche sacrificio, se servirà, per uscirne il prima possibile e intanto limitare i danni".