Cotignola, alla scoperta della «Land art» dell'Arena delle Balle con Mario Baldini
È opinione magari non unanime ma certamente diffusa, e ribadita negli anni tanto dagli avventori più affezionati quanto dagli stessi organizzatori di Primola, che la «serata del Gnit», tradizionalmente e non sempre ufficialmente dichiarata in apertura dell’Arena delle Balle, sia in assoluto la migliore dell’intera rassegna. Questo perché in effetti - e senza che l’opinione costituisca diminuzio nei confronti di un programma degli eventi che svetta tra i più eclettici, sorprendenti e peculiari del nostro territorio e oltre -, l’evento che si ripeterà quest’anno mercoledì 10 luglio è diverso ogni anno perché ogni anno sono diversi gli allestimenti e le opere di land art che costellano l’Arena delle Balle di Primola.
Per immergersi appieno nel clima magico dell’arena 2024 la «serata del Gnit» è quindi la più indicata, e quest’anno sulla carta ci sarà da meravigliarsi con la materializzazione dei «tre sogni» che la sottendono. «Il primo è quello di Fitzcarraldo – spiega Mario Baldini -. Werner Herzog ha risposto alla nostra lettera, non potrà essere a Cotignola ma dice che senz’altro si troverebbe bene, alla prese con la “Conquista dell’inutile” che intraprendiamo quest’anno. Il secondo sogno è quello di Basaglia, che incarneremo con un “nostro” Marco Cavallo, un cavallo vero che nel 1972 fu salvato dal mattatoio di Trieste grazie a una petizioni degli ospiti del locale manicomio. Di quel cavallo nacquero versioni di cartapesta e a questo omaggio a Basaglia sta lavorando Oscar Dominguez insieme ad altri. Sarà un cavallo meccanico, leonardesco, capace di correre sull’argine del fiume con le sue ruote. E a Cotignola incontreremo anche Bruna Zani, presidente dell’istituto Gianfranco Minguzzi, dedicato a uno psicologo basagliano nato a Cotignola. Il terzo sogno – prosegue Baldini – è quello di Claudio Montini, artista locale schivo e riscoperto di recente con una mostra che ha fatto sensazione. Le sue opere con boschi e animali fantastici saranno sparse per l’arena e arricchiranno il totem del curatore Giovanni Lanzoni, aiutato da Marilena Benini che ha realizzato anche i grandi fuori dell’arena dei piccoli. Gli autori della “Bocca di Eolo”, Ars Ruralis, realizzeranno “L’uccello parla al folle, le folle non parlano agli uccelli” nel canale del mulino, un vero uccello-chimera. A proposito di uccelli, nella golena dei poeti faremo delle torri di canne di bambù con degli uccelli pronti a fuggire, mentre su alcuni alberi selezionati con cura l’artista Megx realizzerà particolari sculture di terra. Infine – conclude Baldini -, l’artista Enzo Cimino ha realizzato diverse installazioni di oggetti sonori, da rintracciare negli angoli dell’arena. Tra queste ce n’è una che farà echeggiare il suono del mare sotto alla nostra barca sospesa…».
Se poi non steste nella pelle, già sabato 6 c’è la raccolta delle balle, per tutti quelli che volessero cominciare fin da adesso a sognare di bucoliche arcadie romagnole, ripagandosela con giusto un po’ di sudore. All’alba ci si ritroverà con quelli di Primola nel campo tra via Peschiera e via Ponte Pietra, a Cotignola, con l’accompagnamento musica di Quinzan per mettere insieme un numero di balle di paglia sufficienti ad erigere poi una struttura in grado di reggere i sogni per una buona settimana. (f.sav.)