Cgil, Cisl e Uil in piazza a Ravenna contro la manovra del Governo gialloverde
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati di Ravenna si mobilitano contro i provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio 2019. Venerdì 4 mattina c'è stato un presidio in piazza del Popolo a Ravenna, di fronte alla Prefettura.
Il 10 dicembre scorso il presidente del Consiglio Conte ha incontrato le segreterie di Cgil, Cisl e Uil nazionali, ricevendo da queste un pacchetto di proposte di intervento a sostegno dello sviluppo, degli investimenti, dell'occupazione, del sistema di welfare pubblico, del sistema previdenziale e del sistema educativo nazionale. A conclusione di tale incontro ne era scaturito un impegno al confronto sulle singole misure. “Dopo poche ore dall’incontro - commentano i sindacati - abbiamo dovuto prendere atto con forte disappunto che la proposta di bilancio 2019 presentata in Parlamento, non solo non tiene conto di tale impegno, ma nel caso del sistema di rivalutazione delle pensioni previsto dal primo gennaio prossimo non dà attuazione alle intese sottoscritte nel 2016 e ribadite dei governi di centrosinistra per il ripristino del sistema di valutazione delle pensioni sulla base della legge 388 del 2000. La manovra di bilancio 2019 fa cassa sui poteri di acquisto delle pensioni di chi ha versato regolarmente i contributi per 40 anni e oltre. Tutto ciò è inaccettabile. I pensionati non si sono mai sottratti alla solidarietà che è, peraltro, lo spirito ispiratore del sistema previdenziale pubblico e della necessità di acquisire, già oggi, una pensione contributiva di garanzia per i giovani. Di tutto questo non vi è traccia nella legge di bilancio in cui mancano anche le misure di sostegno per la non autosufficienza e risorse adeguate di finanziamento al servizio sanitario nazionale. Riteniamo inaccettabile questo metodo di governo, che mette le mani nelle tasche dei pensionati, andando ad alimentare le schiere dei nuovi poveri. Chiediamo che si apra un confronto a partire dal contenuto delle proposte di Cgil Cisl e Uil su sanità, non autosufficienza, previdenza e fisco per lavoratori e pensionati italiani, i più tartassati in Europa; proposte che risultano disattese dalla legge di bilancio”.