Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.
Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.
Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
Emanuel Boke, sudafricano ospite del convento da cui sparì nel 1991 Cristina Golinucci a Cesena e Kwame Quist, ghanese ricercato dalla Francia per rapina e violenza sessuale risalenti al 1998, sarebbero la stessa persona. Lo conferma il dna prelevato da un berretto sequestrato nel 1994 a Boke, risultato compatibile con un profilo genetico presente in banca dati francese e attribuito ad un cittadino ghanese, Kwame Quist, appunto, con precedenti per rapina con violenza, favoreggiamento dell'immigrazione e stupro, commessi a Marsiglia nel 1998, pochi giorni dopo il suo arrivo in territorio francese. E' una novità per le indagini sulla scomparsa e l'omicidio di Golinucci, sparita da Cesena a 21 anni, il primo settembre 1992, mentre stava andando ad incontrare il padre spirituale al convento dei cappuccini di Ronta. L'inchiesta, contro ignoti, è stata archiviata per l'ennesima volta a settembre ma il 'match' è arrivato nei giorni scorsi, comunicato dal Ris di Parma alla Procura di Forlì.
Per la famiglia di Cristina, assistita dall'avvocato Barbara Iannuccelli e che farà una nuova istanza di riapertura del caso, è un elemento di conferma importante: Boke all'epoca fu sospettato per la sparizione, ma l'ipotesi fu scartata. In seguito è stato condannato per violenza sessuale ai danni di due ragazze cesenati ed è stato proprio nell'ambito di questa indagine che il berretto venne sequestrato, insieme ad un rullino di foto. I due reperti sono rimasti per anni chiusa in una scatola, riaperta su richiesta della famiglia di Cristina. La polizia francese aveva già identificato Boke in Quist sulla base delle impronte digitali, ora è arrivato il Dna.
"I Ris hanno accertato che il nostro Emanuel Boke è Kwame Quist, che in Francia ha violentato altre ragazze e a tutt'oggi è destinatario di un provvedimento di ricerca internazionale. Siamo soddisfatti perché non può essere una mera coincidenza che Cristina Golinucci si trovasse nello stesso posto dove era questa bestia così violenta. Andiamo avanti per la verità", dice l'avvocato Iannuccelli.
via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it
Pubblicità
Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90). Contributi incassati