Castel Bolognese, la lunga storia della Biblioteca Libertaria «A. Borghi» si avvicina ai 110 anni

Jacopo Venturi - Nel 1916, cinque adolescenti castellani fondavano la Biblioteca Libertaria a Castel Bolognese, raccogliendo libri dalle biblioteche private della zona fino a diventare a tutti gli effetti un circolo anarchico nel biennio rosso. Questa «pattuglia» era composta da Pasquale Mattioli, Pietro Costa, Giuseppe Santandrea, Bindo Lama, Nello Garavini, Aurelio Lolli, Francesco Dari e Domenico Scardovi, figli di noti e conosciuti anarchici castellani. Durante il regime fascista, il collettivo si sciolse fino agli anni ‘70, quando si ricostituì grazie al contributo di un acerbo gruppo di ragazzi, tra cui Ganpiero Landi, attuale gestore della biblioteca e co-fondatore della cooperativa che ne permette il mantenimento. Nel 1999, questa ereditò la proprietà di tutti gli spazi in via Emilia Interna 95 precedentemente posseduti da Aurelio Lolli, uno dei giovani iniziatori della biblioteca che venne intitolata al celebre politico anarchico castellano e che da allora ha sede lì. I sostenitori di questo spazio hanno fondato nel 2020 l’Associazione Amiche e Amici della Biblioteca Libertaria «Armando Borghi» e oggi i 40 soci provengono da tutta Italia e dall’estero. «Il nostro non è un circolo anarchico - spiega il presidente Nicola Farina - si tratta di un’associazione culturale aperta a tutti che propone iniziative per affrontare temi di attualità con riferimenti storici, impatto emotivo e valori riconducibili al libertarismo e all’anarchismo». Dalla loro costituzione, gli Amici della Blab hanno fatto i conti con sfide non da poco, come la quarantena arrivata nell’anno successivo, che ha soprattutto precluso gli incontri faccia a faccia, e soprattutto l’alluvione del maggio 2023, che ha distrutto i circa 5.000 volumi contenuti nella cantina, sommersa interamente dal fango non appena ristrutturata. «Grazie al recupero di alcuni dei libri, effettuato con un meticoloso e lungo lavoro di cernita e asciugatura, anche grazie all’aiuto di volontari, effettuati nella mansarda, che abbiamo intenzione di acquisire, e donazioni da altre istituzioni culturali e privati - afferma il gestore Landi - il catalogo della biblioteca e della emeroteca conta oggi circa 13.000 titoli. Non sono solo testi di natura, ispirazione e tematica anarchica, tra cui spiccano alcuni rari periodici firmati da Luigi Fabbri e Errico Malatesta, ma anche epistolari con grandi nomi della cultura italiana. infine si contano numerosi manoscritti di Saverio Merlino e Carlo Doglio oltre al prezioso e speciale contributo arrivato grazie al Fondo Pietro Albonetti». L’associazione organizza eventi e iniziative durante l’anno con il patrocinio del Comune di Castel Bolognese e spesso in collaborazione con la biblioteca Dal Pane, Anpi e Arci locali. Il prossimo appuntamento, previsto per il 29 marzo, sarà proprio al circolo Arci «Gianni Dalmonte» per la presentazione dei primi due volumi dell’autobiografia dell’attivista Emma Goldman «Vivendo la mia vita» (Quaderni di Paola), in presenza della traduttrice Luisa Dell’Acqua e accompagnato da musica live con Cecilia Dardi. Inoltre, il 15 febbraio si terrà l’assemblea plenaria per discutere con chiunque sia interessato della programmazione degli eventi per il resto dell’anno e il comitato esecutivo intende partecipare alla prossima edizione della sagra di Pentecoste, organizzando visite guidate tra gli scaffali, che gli anni precedenti hanno riscosso molto successo.