Casola, ritornano a sfilare i grandi carri di gesso il 25 e 30 aprile
Riccardo Isola - Fervono i preparativi per la nuova edizione della Festa di primavera di Casola Valsenio. Questo sabato, infatti, le tre società costruttrici (Sisma, Extra e Nuova Società Peschiera), porteranno nel parcheggio lungo via Roma i tre grandi carri di ferro sui quali s’innalzeranno le mega strutture di legno e gesso. Questo momento di festa e ingegneria popolare che da 120 anni viene tramandata nel piccolo paese collinare, quest’anno sarà alla mercé degli sguardi e dello stupore di tutti il 25 aprile, con la sfilata diurna, e il 30 aprile con quella notturna.
Una festa che da sempre è stata anche un momento culturale, politico, sociale e che ha visto generazioni armarsi di martelli, chiodi, seghe e cazzuole, poi sempre più sostitute da avvitatori grazie all’avvento delle lastre di cartongesso, per provare a rendere in tre dimensioni pensieri, lotte, rivendicazioni e messaggi di natura politica e sociale. Insomma veri e propri veicoli massmediatici che attraversano parallelamente il progresso e l’immediatezza della fruizione resa possibile dai sempre più moderni mezzi d’informazione: dai giornali alle radio e tv arrivando poi ai computer e più recentemente i cellulari. Un’informazione popolare e simbolica che al di là dell’età, si parla di almeno 120 anni. Altra caratteristica di questo evento è il grande coinvolgimento giovanile. Anche se si parla di una comunità che arriva a 2.500 anime, la stragrande maggioranza dei giovani, almeno una volta, hanno fatto parte, in modi anche diversi, da manovali a figuranti passando per la sartoria o la redazione dei testi che accompagnano e spiegano il tema di ogni carro sfilante. Una festa che lascia sempre e comunque a bocca aperta per l’ardita e spettacolare rappresentazione scenografica, per la ricercatezza dei vestiti dei figuranti e, da qualche anno, per la stupefacente osmosi che si crea tra suoni, luci e atmosfera rappresentata nella sfilata notturna. La festa di primavera tra le sue caratteristiche ha quello delle segretezza assoluta delle tematiche. Anche se il cantiere per la realizzazione è in comune a tutte e tre le società, sui temi e sulle caratteristiche narrative vige il segreto assoluto. Non traspare nulla dai componenti delle rispettive «squadre» fino al tardo mattino del giorno della sfilata quando vengono consegnate le relazioni. Questi sono piccoli componimenti letterari e narrativi che aiutano a leggere meglio la simbologia e il tema sviluppato in ogni singolo carro. Un tema che può spaziare dall’attualità alla riuflessione storica, dalla contemporanea rivendicazione sociale e politica, al classico racconto di fantasia. L’importante è che sia breve e quanto di più facile e immediata leggibilità. A rendere più complicato, o comunque più intrigante nella sua comprensione totale, ci pensa di solito l’allestimento verticale e costumistico dei carri. Infine c’è da diversi anni un’ulteriore e spettacolare. Proprio la notte finale, quella al termine della sfilata notturna, le tre società partecipano, in piazza, con trepidante attesa, alla lettura del verdetto che una giuria esterna ha stilato al termine delle due giornate di festa... e di pensiero. Una festa ma, da sempre, in questa porta d’Appennino ci si raccomanda sempre che non la si chiami sfilata di carnevale. Da qualche anno, proprio per esaltare questo antico rapporto che Casola ha con le «metafore in momento rivestite di gesso», proprio alle porte del paese, lungo la via principale, quella attraversata dagli stessi giganti, è possibile ammirare un grande murales dedicato ai Carri allegorici di gesso e di pensiero della Festa di Primavera di Casola Valsenio, realizzato dalla pittrice Alessandra Carloni.