Campiano, omicidio Molducci: il medico di base chiese l'autopsia per sospetto overdose di benzodiazepine

Il 7 giugno in Assise s'è tenuta la quarta udienza del processo per la morte di Danilo Molducci, il medico di Campiano 67enne deceduto il 28 maggio del 2021 in quelle che la Procura ha definito circostanze sospette. Le indagini coordinate dal pm Angela Scorza hanno portato al rinvio a giudizio del figlio dell'uomo, il 40enne Stefano e della badante dell'anziano, la 52enne rumena Elena Vasi Susma per omicidio pluriaggravato. Secondo la tesi dell'accusa il medico è stato ucciso da un mix di farmaci che la badante gli somministrava d'accordo con il figlio della vittima che voleva impossessarsi del suo patrimonio. Alla quarta udienza, davanti al giudice Michele Leoni, a latere la collega Antonella Guidomei e i giudici popolari hanno testimoniato diversi dottori tra cui il medico legale Gabriele Armuzzi, ai tempi in servizio presso la medicina legale di Ravenna che ricevette dal medico di base di Molducci, Daniela Lorenzi, la richiesta di effettuare l'autopsia.«Mi aveva fornito un'ampia certificazione sulle cause di morte del 67enne che soffriva di diverse patologie che giustificavano il decesso naturale nonostante non fosse particolarmente anziano quindi mi parve strana la sua richiesta di autopsia per sospetta overdose di benzodiazepine- ha spiegato Armuzzi. La chiamai, le chiesi il perchè di quella richiesta e lei mi disse che era stata avanzata dal figlio Stefano». In un secondo tempo proprio il figlio di Molducci spiegò al medico di base di voler escludere che qualcuno potesse avere dei sospetti sul fatto che quella morte fosse stata causata da terzi citando anche un'amante del padre che avrebbe potuto ipotizzare la responsabilità della badante.E se per Lubiana Gerveshi, medico del 118 che si recò a casa del 67enne la mattina del 28 maggio 2021 e ne accertò il decesso, l'uomo dimostrava 10 anni più di quelli che aveva, per la fisioterapista Barbara Casadio che lo ebbe in cura prima della pandemia, invece, Molducci era lucido ed in condizioni normali. «Parlava in maniera affettuosa del figlio pur dispiacendosi del fatto che non si fosse ancora laureato- ha spiegato Casadio-. Quando prese il Covid smise di venire e quando lo risentii qualche mese più tardi mi disse con voce impastata che stava male ed era peggiorato con il virus. Accennò anche ad un problema al polso destro». Ma alla domanda del giudice Leoni se questo potesse impedirgli di scrivere la fisioterapista ha risposto di no e che, spesso, mentre si sottoponeva alla fisioterpaia faceva le parole crociate. Dunque perchè quelle decine di ricette vergate dalla badante del medico e consegnate agli inquirenti dalle farmacie che l'hanno portata ad essere indagata per falso ancora prima che si aprisse a suo carico il procedimento per omicidio?