Basket B, cuore e Testa per la capolista Rekico: "E ora la mia prima da ex con Oleggio"

Valerio Roila
Un repentino giro di boa. Stranezze del calendario ai tempi del Covid, la Rekico affronterà sabato la gara che già chiude questo brevissimo girone di andata, ovvero metà cammino, almeno per quel che riguarda la prima fase di questa particolare regular season. La platea sarà quella del PalaCadorna di Borgomanero, dov’è di stanza la Mamy Oleggio, e Faenza vi arriva da prima della classe, in coabitazione dell’unica sua carnefice, ovvero Imola, dopo l’esaltante rimonta vincente contro Rimini. Una partita che ha messo a dura prova la tempra del quintetto di coach Serra, costretto ad interfacciarsi contro un’ostinata e granitica difesa a zona, di cui ha trovato il grimaldello solo nei cinque minuti finali, per garantirsi poi un supplementare giocato sulle ali di un entusiasmo inerziale. Si è trattato di una grande interpretazione corale, di cui condizione necessaria è stata la difesa (si pensi anche solo alla stoppata di Iattoni sulla sirena del 40’, che ha negato a Moffa l’affondata della vittoria), ed essenziale la pazienza in attacco, che ha infine regalato spazi al «bomber» Filippo Testa, autore delle triple decisive. Proprio lui sarà l’ex di turno: la società piemontese è quella che ha lanciato la guardia classe 1997 nel basket che conta, per poi riprenderlo dopo le scorribande al piano superiore a Trapani e Montegranaro, prima dell’approdo ai Raggisolaris. Per lui, affrontare il suo passato è una novità, proprio come segnare un canestro decisivo nel finale di una partita, cosa che gli è capitata per la prima volta domenica scorsa con la RivieraBanca: «Già, non ho mai disputato una gara da ex nella mia carriera. Sarò emozionato a rivedere i vecchi compagni ed i dirigenti della società con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Si tratta del sodalizio che per primo mi ha dato fiducia in serie B, li porto nel cuore e sarò sempre debitore nei loro confronti, per avere creduto in me quando non avevo ancora 20 anni. Sanno lavorare molto bene e non ti fanno mancare niente, quindi non mi sorprende che stiano facendo un bel campionato, in barba ai pronostici estivi».
Voi avete fatto anche meglio, superando ogni più rosea previsione. Quali sono i segreti della vostra leadership in campionato?
«Penso che la nostra forza sia azzerare tutto ad ogni vittoria e pensare solo alla prossima. Non guardiamo indietro, non ci specchiamo nella classifica. Siamo un bel gruppo e ci aiutiamo a vicenda, e sappiamo che quando il coach ci dà fiducia dobbiamo dare il 100% sul parquet».
Poi, come sempre, vincere aiuta a vincere. Rimini ne è stata la dimostrazione, diventando la più complicata ma anche la più bella delle vostre affermazioni. Eravate sotto di 16 punti, ancora di 13 al 35’, ma forti delle vostre consapevolezze non avete mollato, fino a trovare le chiavi giuste.
«Ci aspettavamo avrebbero proposto la zona, perché loro sanno farla bene e noi andiamo in difficoltà, amando correre ed attaccare con fisicità. Ma difendere meglio nel terzo quarto e guadagnarci punti in contropiede ci ha sbloccati mentalmente, e siamo riusciti a muovere meglio la palla anche per aggirare la loro difesa».
Dopo sei giornate lei è miglior marcatore e terzo miglior tiratore dall’arco del mini-girone (17 punti e 43%), segno che ha trovato presto il miglior equilibrio con i nuovi colori. 
«E’ frutto del buon lavoro che facciamo in palestra, sia a livello individuale che di squadra. Mi trovo ottimamente in questa società e questo è il motivo per le mie percentuali, ma i miei numeri non mi interessano, voglio solo fare quello che serve alla squadra per vincere».