Basket B, Andrea Baccarini e la crescita di Faenza: «Dal 2006 a oggi i Raggisolaris non sono mai stati così forti»
Valerio Roila
Una serie da 6 successi interrotta dalla capolista e dalla serata storta di San Miniato, poi un’altra striscia, tuttora aperta, di 7 vittorie, comprensiva di una «settimana da Dio», che li ha visti prendere un treno per la Puglia in mezzo alla settimana, per andarsi a conquistare un posto nella Final Four di Coppa Italia. Il secondo posto in classifica dietro la ricchissima Rieti, e soprattutto a +6 dalla quinta in classifica, ovvero un playoff per la promozione sempre più a portata di mano. Alla vigilia della trasferta-verità di Fabriano, antagonista principale nella lotta sul podio, ci siamo chiesti se questa sia la miglior versione di sempre dei Raggisolaris. Nel viaggio alla scoperta delle migliori squadre precedenti ci siamo fatti aiutare dal trait d’union del percorso dei faentini in questi 17 anni di vita: il general manager Andrea Baccarini.
2014/2015
Serie C Nazionale vinta da neopromossa, col gruppo rimasto pressoché intatto, coach Regazzi compreso, ed il solo arrivo pesante di Silimbani. Primo posto nel girone, cinque vinte su sei nei playoff, e partecipazione alla Final Eight di Coppa di C, fino alla semifinale: «Eravamo partiti senza l’obiettivo di salire, né col favore dei pronostici. La differenza l’ha fatta un gruppo di amici, consolidato ed abituato a vincere, che seppe fare l’impresa con pochissimi innesti. I playoff nazionali furono un momento esaltante, con la vittoria a Lissone a darci l’input definitivo ed il bel ricordo della trasferta a Sassari, con tanta gente venuta da Faenza a darci man forte, prima della festa al PalaCattani al ritorno con Lissone».
2018/2019
Nuovo corso, arriva coach Friso, e con lui Sgobba e Petrucci, che è ancora a Faenza, a dare man forte al confermato Venucci. In più, Fumagalli, che siglerà il canestro della prima storica qualificazione alla semifinale playoff. Primi dopo il girone di andata, Final Eight di Coppa di B, anche qui fino alle semifinali: «Venivamo da una parziale delusione con una squadra talentuosa che si fermò al primo turno playoff e decidemmo di cambiare molto, per cercare di arrivare tra le prime quattro del girone ed avere il fattore campo a favore nei quarti, che era stato determinante nelle due eliminazioni precedenti. I nuovi arrivati si amalgamarono in fretta, e cominciammo con sette vittorie di fila, fu un bel testa a testa con Cesena, che stoppò la nostra corsa in Coppa. E finalmente riuscimmo ad arrivare all’agognata semifinale, superando San Miniato e fermandoci con la corazzata Omegna».
2021/2022
Si parte con gli ingaggi di Vico, Poggi e Siberna e col confermato coach Serra, che conquista la Supercoppa di B, primo titolo nazionale societario. Poi la crisi di risultati, torna Aromando, arriva Gigi Garelli con Molinaro, e il finale è esaltante, con la mitica semifinale playoff con Rimini, chiusa in sei uomini, con l’onore delle armi: «Un’annata di montagne russe, più volatile del NASDAQ. La Supercoppa è stato un crescendo incredibile, inaspettato, non conoscendo ancora il potenziale della squadra. Vincemmo sette partite, compresa la finale contro una “big” come Cividale, che giocava praticamente in casa e che poi andò in A2. Forse pagammo quello sforzo, che ci cambiò preparazione, essendo un torneo precampionato, ed aspettative, oltre a “svuotarci”. Con Garelli ci fu poi il finale in crescendo, con il record delle dieci vittorie consecutive. E se la sorte fosse stata più benevola con noi, chissà come sarebbe finita con Rimini. È stata la stagione determinante per fissare le basi di quella attuale».
2022/2023
E veniamo ad oggi, obiettivi alti e squadra che sta rispettando le aspettative. È questa la Raggisolaris più forte di sempre? «Probabilmente sì, in valore assoluto. Anche se è difficile confrontare le varie annate, si può pensare che, dai nostri inizi del 2006 a oggi, per come stiamo giocando e conducendo le partite, in un campionato molto difficile, con una riforma che ha alzato l’asticella, i Raggisolaris non siano mai stati così forti. Abbiamo cambiato poco e ripartire con un gruppo consolidato aiuta, stiamo facendo bene ed abbiamo fiducia, teniamo gli occhi ben puntati sui primi quattro posti, pronti a sfruttare tutte le occasioni che si presenteranno».