Basket A1 donne, l'E-Work Faenza e la volata per fare la storia: «Più forti della sfortuna, serve una vittoria»

Appuntamento con la storia. Nonostante tutto. Dopo una lunga pausa, l’E-Work imboccherà da domenica il rettilineo finale della stagione con un obiettivo: centrare per la prima volta nella propria storia i playoff di A1. Per riuscirci servirebbe (almeno) un altro successo in campionato, una missione non impossibile, ma resa ancora più difficile da quanto accaduto durante la sosta: «Abbiamo perso due giocatrici titolari come Reichert e Parzenska - racconta il presidente Mario Fermi - nel giro di pochi giorni per una doppia rottura del crociato. Penso sia un record».
Fermi, al netto di questa doppia tegola come sta la squadra?
«La squadra sta bene. Escludendo questo doppio inconveniente, posso dire che stiamo bene e che non vediamo l’ora di scendere in campo, perché questa sosta è stata davvero troppo lunga. Ci stiamo allenando bene, inserendo anche le nostre giovani. Nella sfortuna, riusciamo a premiare il grande lavoro che stiamo portando avanti a livello giovanile. Con l’Under 19 abbiamo vinto la prima fase, mentre la Serie B si sta ben comportando. Abbiamo un buon serbatoio che ci sta permettendo di lavorare bene durante la settimana».
Le due giocatrici infortunate verranno sostituite?
«Ci stiamo guardando intorno, ma in quei ruoli così importanti (numero 4 e pivot, ndr) non c’è moltissimo sul mercato. Ci sono state proposte alcune giocatrici, ma una si libera tardi e una al momento è infortunata. Noi stiamo alla finestra, perchè il regolamento ci permette di intervenire entro la fine del mese, ma acquistare una giocatrice tanto per riempire la casella non avrebbe senso, anche perché le risorse sono limitate. Deve capitare proprio un’occasione in quei ruoli, altrimenti giochiamo con la nostra squadra e daremo spazio alle giovani».
Il lavoro fatto finora quanto è stato soddisfacente?
«Tantissimo. E’ stato fatto un grandissimo lavoro e i risultati si vedono. Se siamo lì, il merito è dello staff tecnico e dello splendido gruppo di giocatrici che abbiamo a Faenza, una squadra davvero molto unita. Il segreto è quello. Quando si crea questa armonia, i risultati arrivano. Prima degli infortuni e di questa pausa troppo lunga, noi venivamo da tre vittorie in quattro giornate. Con il senno di poi, il rinvio della partita contro Alpo ci ha danneggiato. Non avremmo avuto Reichert, ma Parzenska sì. Invece così dovremo giocare un turno infrasettimanale dopo il riposo. Noi abbiamo accettato senza fare alcuna polemica, ma siamo stati penalizzati».
Ora il calendario è davvero tosto.
«Dobbiamo provare a vincere con Alpo, anche se in queste condizioni non sarà semplice. Confido nell’unione di squadra e che tirino fuori quella rabbia che deve per forza uscire da questo momento sfortunato. Ci mancheranno due punti fermi di questa squadra. Guardando le partite, dopo Alpo ci potrebbe essere San Martino in casa come gara alla nostra portata. All’andata abbiamo perso ai supplementari, ma ora è più dura. Le altre sono gare abbastanza proibitive e lo sarebbero state anche a ranghi completi. Due punti con Alpo sarebbero il top, il capolavoro sarebbe farne 4 battendo anche San Martino».
Cosa le sta lasciando questa stagione?
«Andare avanti è difficile, il movimento è in crisi, il basket femminile è diventato uno sport per pochi eletti. Le spese sono altissime, le entrate sono pochissime, le problematiche sono sotto gli occhi di tutti. Io devo ringraziare i nostri sponsor. Ma poi tutto passa in secondo piano quando vedo la squadra giocare, quando mi accorgo della passione e dell’entusiasmo che ha questo gruppo. Veder giocare questa squadra è una grande soddisfazione, è impagabile. Noi citiamo la Serie A, ma sono entusiasta anche delle nostre squadre più giovani: la programmazione funziona e noi vogliamo continuare a portare avanti tutto il movimento, indipendentemente da dove saremo con la prima squadra. Il basket femminile ha bisogno di chi lavora con le giovani e noi lavoriamo con le giovani».