Baseball, la crescita del New Faenza: «Dal 2019 formiamo i giovani e ci divertiamo»

«Avevamo voglia di ricominciare e così ci siamo messi intorno a un tavolo e siamo ripartiti». Agli sgoccioli del 2019, ma soprattutto a pochi mesi da una travolgente pandemia, il segretario Davide Bentivoglio ha radunato un piccolo gruppo di amici e dirigenti con un solo scopo: far ripartire il baseball a Faenza. E così è partito il nuovo progetto targato New Faenza Baseball, dove la prima parola spiega molto bene la freschezza e la voglia di riaffermarsi in città dopo i fasti del passato e tanti anni bui. «Il baseball – racconta Bentivoglio – attuale segretario del sodalizio faentino - esisteva a Faenza da oltre 40 anni. Noi abbiamo voluto semplicemente ricominciare, considerando che in città c’è un diamante regolare e omologato alla Graziola. Per ripartire, ci siamo dati innanzitutto un obiettivo: rilanciare il settore giovanile. Perché se non punti sui giovani, come accaduto in passato, prima o poi sei destinato a sparire. Ed ora, dopo tutti i problemi relativi al Covid, siamo qua con numeri molto importanti e con tanta voglia di crescere ancora».
Bentivoglio, quale era la vostra prima missione a fine 2019?
«Ricominciare a giocare a baseball a livello amatoriale divertendoci. Poi abbiamo voluto ricreare le giovanili, anche se da lì a pochi mesi è arrivato il Covid. Un incubo. Nonostante tutto, lo scorso anno abbiamo avuto una ventina di bambini tesserati, che ora sono saliti a trenta. Nonostante il momento difficile, siamo sempre riusciti a crescere grazie all’importante reclutamento che facciamo, alle feste, agli Open Day, al progetto GiocaSport del Csi che ci permette di entrare in tutte le scuole, andando a lavorare con quarte e quinte elementari, dove in programma ci sono più di 70 ore con un tecnico abilitato. Vogliamo farci conoscere e vogliamo inserire ragazzi, questa è la missione».
Ad oggi quante squadre avete allestito?
«Abbiamo una squadra Under 9 e una Under 10 di minibaseball per circa una trentina di bambini. Restando al settore giovanile, abbiamo quattro bambini che giocano a Godo nell’Under 14 e due ragazzine che giocano a softball a Forlì. Abbiamo avviato questa collaborazione con due società storiche proprio per dar modo ai più grandi di non smettere. Inoltre, nella nostra realtà, abbiamo anche una squadra amatoriale mista, con diverse ragazze, che gioca i tornei di slow pitch. Gli amatori non partecipano a un campionato federale, ma in Emilia Romagna ci sono diverse società come la nostra e tutti insieme partecipiamo a tornei sui territori ravennati, bolognesi e riminesi».
Come è nato il progetto nel 2019?
«Tutto è nato dalla voglia di ripopolare il diamante di Faenza. Ci siamo messi intorno a un tavolo, tra chi aveva già giocato e chi voleva ricominciare, così abbiamo scelto di rischiare. Una grande forza di volontà, in mezzo a tanti imprevisti, e la grande passione ci hanno portato a continuare a crederci e a fare sacrifici. Abbiamo cominciato a fine 2019, da lì a pochi mesi sarebbe arrivato il Covid. A marzo 2020 ci siamo fermati come il mondo intero, ma in estate siamo riusciti a ripartire subito. Nel 2021 non eravamo ancora in grado di allestire squadre di bambini, ma eravamo partiti con il lavoro di reclutamento e di promozione e così dal 2022 sono state formate le due squadre. Questa è stata la chiave, il nostro obiettivo era rilanciare il settore giovanile: oggi siamo una cinquantina di tesserati, escludendo i dirigenti. In un anno e mezzo è stato un grande risultato. A Natale aver avuto a tavola più di 100 persone interessate al baseball e contente del lavoro che vedono e che ci danno fiducia è stato davvero bello. Sono numeri e attestati di stima che ci stimolano a continuare il percorso».
Quali sono gli obiettivi per il 2023 appena cominciato?
«Innanzitutto vogliamo valorizzare il progetto nelle scuole con il Csi, lo portiamo avanti con determinazione, perché è decisivo per avere un futuro e avere una presenza forte nel territorio. Poi abbiamo la fortuna che l’impianto della Graziola sarà oggetto di lavori e gli spazi saranno rinnovati e migliorati, il Comune ha riconosciuto il nostro lavoro e siamo contenti. Terzo obiettivo sarà migliorare ancora i numeri. Vogliamo crescere ma non fare un passo più lungo della gamba. I bambini devono arrivare, ma le squadre devono crescere da sotto, grazie al reclutamento. Non vogliamo prendere ragazzi grandi, ma costruirli».