Alluvione, il presidente E-R Bonaccini: «Lottiamo per avere il 100% dei rimborsi, il Governo ne ha messi solo la metà»
"Io non governo il Paese, ognuno si prenda le sue responsabilità. Io darò sempre una mano al governo del Paese, perché è anche il mio governo, ma sappiano che noi, fino a che non avremo visto per gli imprenditori, per le famiglie e per i sindaci il 100% dei rimborsi, il governo se lo metta bene in testa, noi non ci sposteremo di un millimetro, esattamente come abbiamo fatto con il terremoto".
Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite di Restart su Raitre parlando dei rimborsi per le alluvioni dello scorso maggio. "Con il terremoto tutti hanno potuto ricostruire con il 100% dei rimborsi dei danni dallo Stato attraverso il commissario straordinario alla ricostruzione che si chiamava e si chiama Stefano Bonaccini", ha ricordato. "Questo non sta accadendo con l'alluvione perché ci sono meno di 4 miliardi di euro in tre anni stanziati dal governo - ma i danni sono per 9 miliardi di euro - quindi nemmeno la metà di quello che servirà. Non è la Regione che tira fuori le risorse, è lo Stato che deve garantirle. Ho visto e ho apprezzato che dopo cinque mesi di parlare a vuoto il governo ha accettato di introdurre il credito di imposta come con il terremoto, ma anche il credito di imposta ha bisogno di un accordo con le banche". Per Bonaccini, infine, il governo non ha "previsto il rimborso dei beni mobili".
Sulla polemca di mercoledì con i sindaci è tornatoinvece il Commissario Figliuolo, smorzando un po' i toni. "Io voglio lavorare assieme in modo positivo. Questo è il mio mandato, sono abituato così. Se si fa squadra si vince, se non si fa squadra si rischia di non raggiungere gli obiettivi". Così il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla Ricostruzione per la aree colpite dal maltempo dello scorso maggio, a margine della visita a San Lazzaro di Savena (Bologna) risponde alle reazioni di alcuni amministratori locali al suo sfogo di giovedì sulla voglia di "far polemiche" alcuni di loro.