Ravenna, Spiaggia e disabilità: il 30 inaugura una spiaggia attrezzata
Barbara Gnisci e Silvia Manzani - Appena un anno fa Debora Donati era in Puglia a esaudire il desiderio di suo marito, Dario Alvisi, malato di Sla, che voleva tanto fare un bagno al mare. Ultimo bagno e ultimo desiderio probabilmente, in quanto, Dario è scomparso lo scorso aprile, lasciando dietro di sé un grande progetto. «Tutti al mare, nessuno escluso» permetterà a tante altre persone affette da una disabilità grave di fare la stessa cosa, ma non percorrendo 800 km di strada, come ha fatto lui insieme a sua moglie e alle loro tre figlie, ma direttamente in un tratto di spiaggia a Punta Marina, tra il bagno Susanna e il Chicco Beach. Inaugurerà infatti lunedì 30 luglio alle ore 19.15 la spiaggia attrezzata per persone con disabilità grave donata a Dario e all’associazione «Insieme a te» dalla Regione Emilia Romagna. «Mio marito – racconta Debora – aveva espresso, grazie al comunicatore, la sua voglia di entrare in acqua e così l’anno scorso siamo andati fino in Puglia, a San Foca di Marina di Melendugno, per consentirglielo, e ci siamo riusciti grazie al progetto ‘Io posso’ dell’associazione 2HE». Tornati a casa, a Faenza, a Dario e a Debora è nata l’idea di replicare l’esperienza direttamente sul territorio: «Inizialmente ci sembrava una cosa impossibile. Poi abbiamo cominciato a parlarne con un amico e poi un altro, e piano piano si è creata un’associazione di persone interessate a sviluppare questo progetto. Abbiamo contattato le istituzioni e grazie al Comune di Ravenna e alla Regione, che ci hanno assegnato un tratto di spiaggia, questo sogno sta diventando realtà». Un tratto di spiaggia con tre postazioni per malati di Sla e quattro per altre disabilità e tutto l’occorrente per permettere anche a persone allettate da tempo e attaccate ai macchinari di entrare in acqua: «Ci saranno quattro ombrelloni normali e tre postazioni con ventilazione assistita, tende per dar la possibilità alle persone di essere cambiate con una certa privacy e barelle speciali per entrare in acqua». Un progetto che sarà portato avanti grazie alla solidarietà dei cittadini: «È attivo un crowd-funding per raccogliere fondi – spiega Debora – e ci sarà bisogno di molti volontari con tanto cuore per far fare il bagno ai disabili. L’anno scorso eravamo in dieci in acqua con Dario». Un servizio completamente gratuito e del quale si potrà usufruire su prenotazione rivolgendosi direttamente all’associazione: «Dario ha ricevuto un dono. Lui non riuscirà a sfruttarlo ma ne rimarrà comunque l’artefice».
DAVIDE: «DIFFICILE
ACCESSO ALLA SPIAGGIA»
E di difficoltà per andare al mare ne incontra anche Davide Guerrini, 52 anni, di Alfonsine, che vive a Marina Romea e che, 17 anni fa, ha avuto un incidente in moto che lo ha costretto in sedia a rotelle: «Nonostante io non cammini, sono autonomo – racconta Davide – . I miei addominali e le mie braccia mi aiutano nel momento in cui devo passare dalla carrozzina al lettino,ma arrivare fino alla passerella è spesso un’impresa». Pochi i parcheggi per disabili sul lungomare e quelli esistenti sono distanti dai bagni e così le persone disabili sono costrette a percorrere lunghi tratti di strada quasi impraticabili nelle loro condizioni.: «Quando vado al mare – aggiunge Davide – non faccio mai il bagno, perché il fondo è sabbioso e quindi difficile da gestire. A volte lo faccio al largo, tuffandomi da una barca».UN TUFFO AL MARE CON
L’ASSOCIAZIONE «MARINANDO»
La possibilità per le persone disabili di fare un tuffo al largo, una regata o un giro in barca a vela è possibile grazie all’associazione di volontariato «Marinando Ravenna» che opera da nove anni sul territorio ravennate. «La vela è uno strumento riabilitativo, non è il fine, ma un mezzo per raggiungere obiettivi, che cambiano da disabilità a disabilità, ma soprattutto, da persona a persona». A spiegarlo è Sante Girardi, presidente dell’associazione. Dotati di sette barche per portatori di handicap per attività di vela e due per attività di gruppo per disabilità psichica e sensoriale, a Marinara è presente quindi una delle poche realtà di questo genere su tutto il territorio nazionale.: «Si diventa disabili – spiega Sante - ma non si sa esserlo. Noi proponiamo attività sportive e di riabilitazione tarate per ogni tipo di disabilità, perché le finalità differiscono per ognuno di noi».