Processo Cagnoni, la migliore amica di Giulia: "le dava psicofarmaci e la manipolava"

Ravenna | 03 Novembre 2017 Cronaca nera
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Marianna Carnoli - E' stata chiara Elisabetta, la migliore amica di Giulia Ballestri nel descrivere il rapporto tra ques'ultima e il marito Matteo Cagnoni accusato del suo omicidio. L'amica ha testimoniato davanti alla corte d'Assise, il 3 novembre, dopo il fratello della vittima. "Voleva decidere tutto lui, la soffocava. Quando si sono conosciuti Giulia era sola a Ravenna perchè i suoi genitori e il fratello lavoravano all'estero e lei, forse, con lui s'è sentita sicura visto che avevano 12 anni di differenza: aveva bisogno di un punto di riferimento, una figura matura al suo fianco. Hanno iniziato ad uscire e lui a corteggiarla poi è rimasta incinta e lui ha deciso che si sarebbero dovuti sposare quindi hanno organizzato velocemente il matrimonio e lei, forse per lo stress, ha perso il bambino. Ma visto che tutto era già stato preparato si sono sposati". Pian piano, però, negli anni il ruolo "dominante" del marito ha iniziato a pesare sempre di più su Giulia. "Lo scorso anno Giulia è come uscita dal torpore e s'è resa conto che aveva perso molte amicizie perchè Matteo, negli anni, non aveva fatto che evidenziarle le caratteristiche negative di quello o quell'altro e l'aveva spinta a chiudere i ponti mentre lei era una persona solare che amava stare in compagnia. A luglio dello scorso anno è andata di nascosto da lui al funerale della madre di una delle amiche che aveva perso e si sono ritrovate. Giulia ha visto che ormai frequentava solo amici di Matteo e, a parte me e pochissime altre amiche, non aveva nessuno". Quando Giulia, nel 2014, comincia a capire che il suo rapporto matrimoniale le va stretto e sta iniziando a incrinarsi in maniera irrimediabile si sfoga con Elisabetta alla quale spiega che il marito al quale aveva espresso il suo disagio, le aveva detto che poteva essere una crisi depressiva, ma che di certo il suo malessere non poteva essere legato al matrimonio che andava benissimo. "L'ha mandata da un suo amico psicologo a Forlì per evitare che a Ravenna qualcuno sapesse dei loro problemi, ma quando ha saputo che il medico le aveva detto che era sana e solo stanca di una relazione che non le dava più niente e le aveva suggerito di ritagliarsi del tempo per sè Matteo le ha imposto di non andarci più e, invece, hanno iniziato una terapia di coppia". Ma Giulia sa che ormai non c'è nulla da ricucire ed acconsente ad andare solo per non discutere. "Per non trovare da dire Giulia subiva: lui lavorava sempre meno per controllarla e la chiamava ogni 10 minuti per sapere dove fosse, le imponeva di prendere psicofarmaci per il bipolarismo che la sedavano e la guardava deglutire, le prendeva il cellulare e cancellava dalla rubrica numeri di persone che a lui non piacevano. Lei doveva essere sempre reperibile mentre lui capitava che uscisse nel cuore della notte senza dare alcuna giustificazione. La costringeva ad avere rapporti sessuali chiudendola di continuo nella camera da letto e sottolineando che avrebbe dovuto concedersi perchè era sua moglie e quando lei si addormentava nel letto dei figli o sul divano l'andava a svegliare nel cuore della notte perchè voleva che dormisse sempre con lui". A giugno 2015, Giulia racconta all'amica di aver rivisto un ragazzo che aveva conosciuto anni prima e di cominciare a provare qualcosa per lui. La relazione inizia qualche mese dopo e ad agosto 2016 Cagnoni che l'aveva fatta pedinare da un investigatore e le aveva clonato il telefono, rivela alla moglie di sapere tutto. "Ha anche organizzato un incontro dai genitori di Giulia dove si è presentato con il padre ed ha spiegato che lei l'aveva disonorato pertanto aveva deciso che tutta la famiglia si sarebbe trasferita a Firenze e lì, le avrebbe concesso il divorzio. Giulia ovviamente non voleva saperne di andarsene da Ravenna pertanto ha deciso che avrebbe subìto la situazione fino alla separazione: da quando Matteo ha saputo della relazione, lei non riusciva nemmeno a parlare con me perchè era sempre sorvegliata, riusciva a stento a mandarmi messaggi: lui le stava sempre addosso e non voleva nemmeno più che portasse da sola i bambini a scuola. A settembre dello scorso anno lui ha organizzato cene quasi tutte le sere cui lei doveva partecipare con l'obbligo di essere tranquilla e sorridente, ma che quasi quasi lei preferiva al dover stare in casa e subire ogni sera fino a notte fonda un interrogatorio sui motivi della crisi matrimoniale e del tradimento. La mortificava: ad una cena fece anche sentire a tavola agli amici la registrazione di una telefonata tra Giulia e il suo nuovo compagno che aveva avuto dall'investigatore privato. Con il marito aveva deciso di lasciare i bambini nell'appartamento di via Giordano Bruno e di abitarci a settimane alterne così avrebbero potuto vedere entrambi i genitori. Io, però, avevo paura per lei perchè Matteo era andato fuori di testa, era ossessivo e, dopo aver saputo della relazione, le parlava spesso della pistola che custodiva in cassaforte e anche lei aveva timore". In 25 anni di conoscenza non era mai successo che Giulia si rendesse irreperibile per due giorni quindi Elisabetta s'è preoccupata e nel weekend del 16 settembre ha partecipato alle ricerche con il fratello e il nuovo compgano. "Inizialmente non mi sono allarmata: pensavo fosse a Firenze nonostante Matteo dicesse di essere andato solo con i bambini e che lui le avesse sequestrato il telefono, visto che non rispondeva. Ho pensato che se fosse stata a Ravenna da sola si sarebbe di certo fatta sentire. Con il suo nuovo compagno e il fratello abbiamo fatto un giro per tutte le loro case senza notare nulla di strano dall'esterno poi Guido (il fratello della vittima ndr) ha deciso di andare in Questura la domenica pomeriggio e sono iniziate le indagini della polizia"
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