Lido di Classe, il progetto del lungomare firmato da Arclab
Federica Ferruzzi - Cristina Garoia, che da undici anni gestisce lo stabilimento «Spiaggia 30» di Lido di Classe, è tra i promotori della richiesta di un progetto di riqualificazione del lungomare pedonale di Lido di Classe, che ad oggi risulta fermo agli anni Sessanta. Lo studio di fattibilità riguarda un progetto all’insegna dello sport firmato da un gruppo di architetti di Ravenna - Mara Bottoni, Gianfranco Casadei e Aida Morelli, dello studio Arclab - che in passato sono stati autori di riqualificazioni nei retrobagni di Cervia e Pinarella. «Insieme ad altre realtà del paese, tra cui il comitato cittadino e l’associazione Solaris - spiega Garoia - abbiamo pensato di creare una sorta di continuità con il resto della riviera, chiedendo un progetto che riqualificasse la zona dietro ai bagni». Il progetto è stato oggetto di numerosi incontri con l’Amministrazione, dal momento che, come ricorda l’architetto Mara Bottoni «si tratta di un’area pubblica, di conseguenza serve un confronto con il Comune che, per la riqualificazione di questo tratto, ha stanziato risorse che rientrano nel bilancio triennale. La nostra ambizione, alla luce dell’esperienza già fatta su Cervia, è quella di realizzare un progetto su scala più estesa, che riguardi l’intera area dietro ai bagni e che coinvolga da vicino i privati, che dovrebbero anticipare uno sforzo in termini economici per agevolare sia i tempi che una maggiore riuscita sulla progettazione». Tema del progetto sarà lo sport, e sarà prevista la tanto sospirata pista ciclabile. «L’idea è quella di creare, lungo il viale, diversi punti di sosta - spiega Bottoni -, elementi di socializzazione che si intrecciano ad altri progetti sullo stesso tema, tra cui quello della pista ciclabile». I tempi, però, non saranno brevi, e il progetto potrebbe vedere la luce solo tra un paio d’anni. «Al momento - fa eco Cristina Garoia - c’è un unico marciapiede per bici e pedoni che non si collega a niente. Una pista ciclabile che percorre Lido di Classe ma che non porta a nulla. Invece vorremmo un percorso che, in prospettiva, si unisca alla pista che porta alla pineta e da lì alla basilica di Classe, per offrire un’offerta reale che permetta di vivere l’ambiente circostante». Un ambiente a cui Garoia è sempre stata attenta, come dimostrano le scelte nell’impresa di famiglia. «Quando i miei genitori hanno cessato l’attività, sono subentrata in aiuto a mia sorella - racconta -. I tempi stavano cambiando e serviva un punto di vista più ampio: una volta si andava in spiaggia, si apriva il lettino e il servizio finiva in quel momento. Oggi abbiamo deciso di puntare sul settore della ristorazione, senza però perdere di vista il fatto che siamo un bagno al mare». Così la frutta e la verdura arrivano dall’orto di famiglia, mentre le cozze sono rigorosamente di Cervia. «Io sono sommelier e volevo implementare il settore: non a caso lo stabilimento si chiama ‘Spiaggia trenta, pesce mare e bollicine’. Abbiamo creato un’atmosfera accogliente puntando su materiali naturali, con legno e piante per non rovinare l’ambiente circostante».