L’erba medica Sopred punta anche alla Cina
«Da 10/15 anni stiamo assistendo ad un aumento della richiesta dei nostri prodotti all’estero, soprattutto in Paesi extra europei come ad esempio quelli arabi. Potersi affermare verso l’estero, tramite container, dà uno sbocco importante ai nostri soci. Esportare in maniera agevole erba medica è possibile grazie a un processo di essicazione, oltre alla vendita del seme, molto richiesto». Il direttore Riccardo Severi spiega così l’andamento della Sopred di Campiano, una cooperativa all’avanguardia nella filiera romagnola dell’erba medica. La Cab esporta il 70% della produzione, per la maggior parte negli Emirati Arabi, Paesi del Mediterraneo, in Giappone ed Estremo Oriente. Terminato il lungo iter di accreditamento, il 2017 è l’anno della Cina, dopo un lungo lavoro per accreditarsi ed entrare in quel mercato.
I numeri sono molto interessanti: 850 soci agricoltori, una sessantina di lavoratori, ottocento ettari di nuove semine all’anno, due stabilimenti a nord e a sud di Ravenna. «L’erba medica è una coltura azoto-fissatrice in rotazione, quindi ogni anno i soci attivi sono tra i 400 e i 450 - continua il direttore -. In una stagione si riescono a fare circa 5/6 tagli oppure si può anche moltiplicare il seme perdendo due tagli estivi ma con un ottimo rapporto costi benefici. L’export è fondamentale per le nostre aziende, visto che le stalle che avevano bisogno di fienagione sono diminuite e il basso costo del latte impone spesso la scelta di mangimi più a buon mercato. Con noi gli imprenditori agricoltori riescono a fare erba medica con successo nonostante i prezzi siano diminuiti del 30/40% dal 2013. Sopred riesce a creare un valore aggiunto importante grazie all’efficienza delle fasi produttive, riuscendo a liquidare quindi in maniera migliore il prodotto».
All’assemblea del 5 maggio scorso hanno preso parte il presidente di Sopred, Italino Babini, il direttore Riccardo Severi e il responsabile amministrativo Giuseppe Morigi. Tra gli ospiti l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, il direttore generale di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, e il presidente del comitato prezzi Ager, Patrizio Chieregato. «La cooperazione - ha detto Mazzotti - organizza i singoli produttori e dà loro la possibilità di competere nei mercati globali. Pur in un quadro di incertezze Sopred si conferma una realtà con radici solide, in grado di costruire alleanze e rapporti di collaborazione molto importanti».