Faenza, violenza di genere: nei guai 44enne che perseguita l'ex moglie
Il 24 maggio agenti del Commissariato di P.S. di Faenza hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ad un campano di 44 anni, con precedenti di Polizia per simulazione di reato e molestie, da tempo residente a Faenza con la moglie e i figli. La misura è il punto di arrivo di una serie di atti persecutori, minacce e molestie che l’uomo ha posto in essere nel corso del tempo nei confronti della ex moglie.
Nel novembre del 2016 la donna si è separata dal marito anche a causa di una patologia psichica che aveva aggravato la situazione e reso la convivenza ancora più insostenibile, portando l’uomo a manifestazioni progressivamente sempre più violente ed aggressive nei suoi confronti. Già nel marzo 2017 il Tribunale, a seguito di ricorso presentato dalla donna, aveva ordinato all’uomo il divieto di avvicinarsi alla casa di Faenza abitata dalla ex moglie e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa e dai figli minori e ciò fino all’udienza che si sarebbe tenuta nel contraddittorio delle parti.
Ciononostante l’uomo, non accettando la separazione, ha continuato imperterrito a perseguitare l’ex moglie in un crescendo ossessivo di telefonate, chiamandola in alcune giornate più di 100 volte, fino a costringerla a cambiare il numero telefonico, ed inviandole continui messaggi nei quali le chiedeva di tornare insieme, minacciando intenti autolesionistici; la pedinava ed attendeva che uscisse da casa o dal lavoro. A marzo la donna, esasperata, ha presentato una prima denuncia per molestie poi una seconda
temendo seriamente per la propria incolumità e per quella dei tre figli minori conviventi.
In sede di denuncia i poliziotti hanno invitato la donna a contattare immediatamente le Forze dell’Ordine nell’eventualità in cui l’ex marito si fosse avvicinato o si fosse presentato sotto casa. Nel frattempo sono iniziate le indagini e i riscontri che hanno portato il’Autorità Giudiziaria competente, considerata la gravità e la ricorrenza dei comportamenti delineati, ad emanare, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dai figli, con l’obbligo di mantenere dagli stessi una distanza non inferiore a 500 metri, oltre al divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo. Rimane, comunque la possibilità, nel malaugurato caso che l’uomo dovesse non osservarla, di disporre i domiciliari o il carcere.