Basket A2 donne, l'InfinityBio attende Forlì e Policari suona la carica: "Il quarto posto non ci basta"
Luca Del Favero
Ritornata a giocare sui soliti livelli e cancellando così il passo falso con Selargius, l’InfinityBio cerca ora la nona affermazione casalinga in altrettante partite. Un obiettivo che sarà centrato senza troppi problemi, visto che sabato alle 20.30 al PalaBubani arriverà la giovanissima Medoc Forlì, ultima della classe con soltanto una vittoria all’attivo, quella con Savona.
Sarà dunque una sorta di allenamento, quello che attende le faentine, e l’occasione per far rifiatare le giocatrici che hanno giocato di più nelle ultime partite e per provare nuovi assetti tattici in vista di un mese e mezzo che sarà decisivo per la stagione. Dopo il morbidissimo derby con Forlì, infatti, ci saranno le trasferte a Roma con l’Athena e ad Umbertide (entrambe di domenica) e cinque scontri diretti da non fallire: La Spezia in casa, Civitanova Marche fuori, Palermo al PalaBubani, Bologna in trasferta ed infine il match casalingo con la capolista Campobasso. Al termine di questo tour de force ci sarà la Coppa Italia e dunque è arrivato il momento di vedere il vero volto dell’InfinityBio, già mostrato con San Giovanni Valdarno e Cagliari. Un’altra notizia positiva è il rientro di Franceschelli, mostratasi a Cagliari già in ottima condizione e autrice con Policari del break nel secondo quarto che ha chiuso i conti.
«Nelle ultime due uscite siamo riuscite a seguire il piano partita e gli schemi che avevamo preparato durante la settimana - spiega la guardia Elisa Policari - mantenendo sempre il nostro ritmo senza farci mai sorprendere. Abbiamo lavorato molto per tenere alta la concentrazione durante tutta la partita e continueremo a farlo fino al termine della stagione. È da un mese che sono a Faenza e mi sono resa conto che siamo un’ottima squadra e che possiamo arrivare in una posizione migliore del quarto posto in cui abbiamo chiuso il girone d’andata».
Per l’esterna romana, autrice a Cagliari di 11 punti senza sbagliare un tiro dal campo e dalla lunetta, il segreto è il gruppo: «Siamo davvero affiatate e ognuna di noi sprona le compagne nei momenti difficili, incitandola a reagire. Proprio grazie a questo atteggiamento siamo riuscite a vincere con San Giovanni Valdarno, superando molto bene il momento in cui le nostre avversarie hanno provato a rientrare in partita, mentre a Cagliari siamo sempre state concentrate, facendo un importante passo avanti dal lato della maturità».