Legacoop Romagna, Agci Emilia-Romagna e Confcooperative Romagna, che associano centinaia di cooperative sociali, gestori dei servizi pubblici per gli anziani, ritengono necessario intervenire per chiedere alla candidata Ugolini su quali informazioni e su quali verifiche verta la sua affermazione. In considerazione della gravità dell'affermazione, infatti, è assolutamente necessario ristabilire con attenzione e precisione la realtà dei fatti. Vale la pena di precisare, e di ricordare che i servizi domiciliari, diurni e residenziali (le RSA citate, che, per altro, si chiamano da molti anni Cra, Case Residenza Anziani) dell'intera regione sono regolati dal sistema dell'accreditamento, che prevede rigidamente standard di qualitá e requisiti uniformi in tutto il territorio e in tutte le strutture: medesimi interventi assistenziali e medesimi requisiti alberghieri, per intenderci.
Regole che non lasciano nessuna autonomia organizzativa agli enti gestori e che prevedono costanti e frequenti controlli da parte delle aziende sanitarie locali, per conto del Servizio Sanitario regionale. Aggiungiamo, per dovere di cronaca e di rappresentanza, che le cooperative sociali gestiscono in regione oltre il 70% di questi servizi, nell'ambito di un sistema pubblico-privato che rappresenta l'ossatura dell'integrazione socio-sanitaria della Regione. Invitiamo Ugolini a visitare i servizi di cui parla e a conoscere alcuni degli operatori socio-sanitari (migliaia) che vi lavorano, prima di rilasciare dichiarazioni. Non si improvvisano battute sulla pelle degli anziani, alcuni dei quali, direttamente o per tramite di qualche amico o familiare, i lager li ha addirittura conosciuti davvero, e delle loro famiglie.