Ravenna,ok a incentivi per l’eolico dal decreto Fer2. Parla Vaglio (Agnes): «aspettiamo l'offerta migliore dalle multinazionali europee»
Elena Nencini
A settembre aveva creato discussione che nel decreto Fer2 - che disciplina i nuovi incentivi alle “rinnovabili innovative” e che doveva passare all’esame della Conferenza unificata Stato-Regioni – fossero previsti solo incentivi per campi eolici con rotori montati su elementi galleggianti escludendo di fatto quelli su pali ancorati al fondale, caratteristica principale del progetto Agnes, che prevede la costruzione di 75 pale eoliche al largo del mare ravennate oltre le 12 miglia nautiche dalla costa.
Il progetto Agnes, con una capacità produttiva di 700 MW e dal costo stimato di oltre 2 miliardi di euro farebbe diventare Ravenna un polo centrale a sostegno del fabbisogno energetico del Paese.
A raccontarci degli ultimi sviluppi dell’iter che deve passare il progetto è Gianluca Vaglio, direttore operativo del progetto Agnes.
Dopo l’ultimo passaggio alla conferenza Stato-Regioni è stato dato l’ok per gli incentivi ai progetti di eolico galleggiante ancorati al fondo?
«Eravamo preoccupati dall’ultima bozza del Fer2 perché l’esclusione delle fondazioni fisse significava dire ciao al progetto Agnes. Però grazie al supporto e all’aiuto della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna è stato inserito un emendamento che non prevede solo l’eolico galleggiante. Così il progetto Agnes ne esce rafforzato. Sono 4 anni che stiamo investendo in questa direzione».
Quali sono i prossimi step?
«Bisogna aspettare che venga votato, anche in base alle decisioni del nuovo Governo. Speriamo che avvenga velocemente, dopo si tratterà di accedere agli incentivi tramite un’asta, la miglior offerta verrà accettata. Certo sono solo 3.8 i gigawatt previsti e per questo ci si farà solo la guerra. Hanno deciso di incrementarli ma già i 700 megawatt di Agnes occupano il 20% del contingente messo a disposizione. Si doveva e poteva fare di più, ma meglio che niente».
Quale sarà il costo a megawatt?
«Il Ministero per la transizione energetica (Mite) ha accettato il fotovoltaico galleggiante ma non è ancora stata stabilita un tariffa esatta, è stata suggerita una cifra pari a 185 euro a megawatt. Uguale a quella per l’eolico. Speriamo che sia intorno a questi numeri, perché altrimenti lo sviluppo di questa tecnologia innovativa sarà a rischio».
Rispetto ad altri progetti quali sono i punti di forza?
«Di sicuro il nostro progetto è abbastanza avanzato dal punto di vista della progettazione e delle autorizzazioni rispetto ad altri e quindi speriamo che al momento dell’asta potremmo contare di arrivare prima degli altri: ci saranno tre round, di cui il primo sarà probabilmente nel 2024».
State cercando partner per il progetto, come sta andando?
«Abbiamo già ricevuto diverse offerte scritte da aziende leader nel settore energetico. Le grandi multinazionali europee vedono di buon occhio Agnes sia per lo stato autorizzativo che ingegneristico, lo ritengono un ottimo investimento. Abbiamo diversi attori interessati a investire che potrebbero dare molta stabilità a questo progetto. La valutazione della nostra società rispetto a 8-9 mesi fa è in crescita: siamo in attesa che l’offerta più consona, secondo le nostre prospettive arrivi».